Moro: Fioroni, in via Fani c’era boss ‘ndrangheta Nirta

Caso_Moro_NirtaRoma – “Grazie alla collaborazione del Ris dei Carabinieri, possiamo affermare con ragionevole certezza che il 16 marzo del 1978 in via Fani c’era anche l’esponente della ‘ndrangheta Antonio Nirta”. Ad affermarlo e’ Giuseppe Fioroni, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul ssquestro e l’omicidio di Aldo Moro. “Nipote del capo clan suo omonimo – ricorda Fioroni – morto a 96 anni nel 2015, di Antonio Nirta parlo’ per la prima volta il pentito Saverio Morabito, secondo cui Nirta, detto ‘due nasi’ per la sua confidenza con la doppietta, sarebbe stato confidente del generale dei carabinieri Francesco Delfino e uno degli esecutori materiali del sequestro di Moro”. “Il comandante Luigi Ripani, che ringrazio per la collaborazione- prosegue Fioroni – ha inviato in questi giorni l’esito degli accertamenti svolti su una foto di quel giorno, ritrovata nell’archivio del quotidiano romano Il Messaggero, nella quale compariva, sul muretto di via Fani, una persona molto somigliante al boss Nirta. Antonio_Nirta_due_nasiComparando quella foto con una del boss, gli esperti sostengono che la statura, la comparazione dei piani dei volti e le caratteristiche singole del volto mostrano una analogia sufficiente per far dire, in termini tecnici, che c’e’ ‘assenza di elementi di netta dissomiglianza’”. Il presidente della Commissione aggiunge che “e’ in corso una analoga perizia sul volto di un altro personaggio legato alla malavita e che comparve tra le foto segnaletiche dei possibili terroristi il giorno dopo il 16 marzo: si tratta di Antonio De Vuono, killer spietato, morto nel 1993 in un carcere italiano”.