25 aprile: Castrovillari, sottolineato il sacrificio di tanti

Castrovillari – La cerimonia partecipata del 25 aprile a Castrovillari ha riaffermato e rilanciato a gran voce,anche con la presenza simbolica -per la speranza che esprimono le nuove generazioni- di alunni della terza elementare dell’Istituto “Vittorio Veneto”, il significato di una consegna importante, quanto universalmente preziosa, fattaci da Chi ha sacrificato la propria vita per affermare la democrazia e promuovere la libertà, giustizia e dignità di ogni uomo che deve guardare al suo simileal di là della razza, nazione, religione o sesso.
E’ stato questo il senso profondo richiamato dal Sindaco, Domenico Lo Polito, dopo la deposizione-avvenuta fra un picchetto armato dell’Esercito- della corona d’alloro al Monumento che ricorda i Caduti di Tutte le Guerre, e dal parroco della Chiesa dei Sacri Cuori, Don Gianni Di Luca, nella sua introduzione e omelia alla messa nella quale un bambino della scuola “Vittorio Veneto”, a conclusione, ha recitato la preghiera della Patria per sottolineare ancora quelle dedizioni che la rendono al cuore di ciascuno.
La cerimonia è stata organizzata in collaborazione con la Sezione Reduci e Combattenti “Ettore Manes” di Castrovillari, con la rappresentanza Vittime Civili, e con la partecipazione dell’ XI° Reggimento Genio Guastatori 132° Battaglione “Livenza” 2^ Compagnia Caserma “Ettore Manes”, del Corpo della Polizia Locale di Castrovillari, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria, del Corpo dei Vigili del Fuoco, dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, delle Associazioni Nazionali Carabinieri e Polizia di Stato nonché della Capitaneria di Porto di Corigliano Calabro.
Un giorno- è stato detto pure- di ringraziamento nel quale la comunità si riconosce per riprendere il significato profondo di quel gesto vissuto 73anni fa contro i totalitarismi e l’oppressione per dare agio alla condivisione ed all’accoglienza nell’interesse di quel bene comune che necessita sempre di sguardi attenti all’altro e resistenze civiche con testimonianze a tutela dei diritti e perché ciascuno possa gustare giorni felici.
Oggi questo assume un significato particolareper la tutela dei più deboli, indifesi , vessati da guerre che ancora persistono e segnano il mondo a disprezzo di ogni umanità.
Ecco perché il giorno della Liberazione del 1945 che si celebra- è stato ricordato- deve rappresentare sempre l’affermazione di quei valori che ogni dittatura e sopraffazione della Democrazia hanno cercato di soffocare inutilmente con le positività che li animano e suscitano. Solo così sarà possibile affermare quel bene comune universalmente inteso che appartiene a ciascun popolo.