Carceri: Uilpa, servizio mensa sospeso a Vibo per insalubrita’

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Vibo Valentia – “Ho appreso pochi minuti fa che il servizio di confezionamento pasti presso la mensa per il personale della Casa Circondariale di Vibo Valentia e’ stato sospeso, nella giornata di oggi, sembrerebbe a seguito di un controllo dell’Asp dal quale sarebbero emerse gravi criticita’ riguardanti l’igiene della cucina ed il funzionamento degli impianti refrigeranti per le derrate alimentari”. Lo comunica Gennarino De Fazio, segretario nazionale della Uilpa penitenziari, che precisa: “quello della scarsa igiene dei locali del carcere ove si preparano i pasti per il personale e’ argomento di cui si vocifera da diverso tempo. Proprio a seguito di cio’ pare che il Direttore dell’istituto abbia chiesto una verifica al medico dell’ASP che stamattina avrebbe relazionato provocando, come conseguenza inevitabile, la sospensione del servizio. Il servizio di ristorazione per gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria e per le altre figure professionali che operano in carcere viene affidato a ditte private con procedura d’appalto all’offerta economicamente piu’ vantaggiosa, partendo da una base economica ordinaria pari a 3,63 euro a pasto. Il logico rischio derivante da una base di aggiudicazione cosi’ bassa e’ che molto spesso, pur di rientrare nei costi, si possa finire per trascurare proprio qualita’ ed igiene. In ogni caso – conclude De Fazio – le notizie di cui allo stato disponiamo sono ancora molto frammentarie e confuse. Inviero’ pertanto oggi stesso una lettera all’Amministrazione penitenziaria al fine di avere informazioni dettagliate, all’esito delle quali mi riservo di intraprendere eventuali iniziative atteso che la sospensione dell’importante ed insostituibile servizio a favore della Polizia penitenziaria, che nella maggioranza dei casi espleta turni di lavoro giornalieri di 8 e piu’ ore continuative (peraltro non concordati con le Organizzazioni Sindacali), potrebbe assurgere anche a rilievo penale e che vi sara’ da accertare pure da quanto tempo i pasti venivano confezionati in siffatte condizioni”.