Cremona: Gdf scopre due falsi ciechi, denunciati anche cinque medici

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Cremona – Per l’INPS erano ciechi parziali o addirittura totali ma a guardarli muoversi per le vie cittadine non si sarebbe proprio detto. E così G.T., un ex dipendente delle ferrovie e F.T.M., un geometra in pensione, entrambi classe 1943 e residenti in Provincia, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Cremona. Insieme a loro sono stati segnalati anche cinque medici che nel tempo hanno certificato le false e gravi invalidità, con un danno complessivo per l’INPS di 45mila euro. Tutto comincia due anni fa quando i finanzieri del Comando Provinciale raccolgono informazioni su tutti i percettori di pensioni di invalidità (circa 700) e le incrociano con gli elenchi degli iscritti all’Unione Provinciale Ciechi, con quelli che non avevano la patente di guida o che avevano conferito la delega per il ritiro della pensione. Dopo un lungo lavoro di analisi ci si accorge che alcuni di loro presentano alcune incongruenze.

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I finanzieri della Compagnia di Cremona cominciano a seguirli e a pedinarli nei loro comportamenti quotidiani e scoprono così che G. T., “cieco parziale ventesimista” (cioè con un visus di 0,5/10), non porta assolutamente occhiali da vista e guida senza problemi sia un ciclomotore che una minicar lungo le strade cittadine e di campagna. La certezza della irregolarità viene quando i finanzieri bussano alla sua porta e, con la scusa di essere lì per il figlio, gliene chiedono il numero di telefono. Il G.T., senza alcun difficoltà e sempre senza occhiali, apre il suo piccolo cellulare, scorre la rubrica e detta ai militari il numero di telefono del figlio. Ancora più sorprendente la vicenda del “cieco totale” F.T.M. che, nonostante questo grave handicap, passeggia senza difficoltà alcuna per le strade del paese utilizzando il bastone bianco, tipico di questi portatori di handicap, solo come appoggio e non certo per individuare gli ostacoli; riconosce a distanza le persone e, anche lui senza occhiali, attraversa la strada con totale padronanza.

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A questo punto i finanzieri hanno cercato di capire come sia stato possibile che G.T. e F.T.M. abbiano ottenuto il riconoscimento delle invalidità e le connesse indennità mensili (rispettivamente 260 euro e 850 euro). Scoprono così che nel 2010 il “cieco ventesimista” G.T. aveva ottenuto dal Presidente della Commissione Patenti dell’ASL l’abilitazione alla guida (con un visus di 6/10) nonostante lo stesso presidente solo pochi mesi prima gliela avesse negata attribuendogli un visus di appena 0,5/10.

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Più complessa la vicenda del “cieco totale” F.T.M. che nel 1997 viene certificato dal medico di base come soggetto “non deambulante” e da uno specialista oftalmico come soggetto con capacità visiva solo “motu mano” (cioè limitata ai movimenti della mano), diagnosi accettata senza ulteriori verifiche da parte di due medici, membro e presidente della Commissione Sanitaria Unica dell’ASL, che però redigono un verbale in cui danno atto di averlo sottoposto a visita oculistica. Al termine delle indagini i due falsi invalidi sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e i cinque medici per falsità materiale in atto pubblico. La Procura della Repubblica ha richiesto il recupero delle somme indebitamente percepite da F.T.M. (quasi 18mila euro dal 2010) e da G.T. (oltre 27mila dal 1997). All’INPS la Guardia di Finanza ha inoltrato la richiesta di blocco immediato dell’erogazione delle pensioni di invalidità.

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