‘Ndrangheta: droga, preso in Marocco “broker” latitante Rollero

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Roma – Preso dalla polizia del Marocco grazie alle informazioni fornite dalla Guardia di Finanza, dall’Interpol e della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, Marco Torello Rollero, narcotrafficante inserito fra i 100 latitanti piu’ pericolosi e fra i referenti della ‘Ndrangheta per il business della droga. Lo comunica la Guardia di Finanza. Marco Torello Rollero, nato nel 1955, latitante dal 2010 e’ genovese di nascita ma romano d’adozione. Da circa 35 anni e’ uno dei principali narcotrafficanti italiani, conosciuti anche all’estero, strettamente legato a diverse cosche di ‘ndrangheta, anche se, in passato, non ha disdegnato di fornire i propri “servigi” a diverse famiglie mafiose appartenenti a “Cosa Nostra”. Rollero viene definito come un vero e proprio “broker” mondiale della droga, al centro di interessi di ogni genere sull’asse Italia – Marocco (dove, nel frattempo, era riparato per sottrarsi alla cattura) – Sudamerica. Negli ultimi due anni, in particolare, il narcotrafficante e’ stato oggetto di un’indagine, condotta dai finanzieri del Gruppo di Investigazione Criminalita’ Organizzata del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma e coordinata dalla Procura della Repubblica della capitale, Direzione Distrettuale Antimafia, conosciuta come operazione Buena Hora 2, che ha riguardato le condotte criminose di alcuni esponenti della ‘ndrangheta, stanziatisi, nel tempo, proprio nella citta’ di Roma. L’attivita’ di indagine, lo scorso 20 gennaio, ha condotto all’esecuzione di un provvedimento di cattura nei confronti di 35 soggetti, accusati, a vario titolo, di diversi reati, aggravati dall’aver favorito la ‘ndrangheta. Dal Marocco, Rollero era in grado di inviare settimanalmente in Italia circa 1000 chili di stupefacente. La droga, cocaina dal Sudamerica e hashish, dall’Africa, veniva importata anche per conto di soggetti vicini a cosche di ‘ndrangheta di San Luca , come i “Giorgi alias Cicero” ed i “Mammoliti alias Fischiante”. Il nome di Rollero era stato accostato I quello di altri due noti narcotrafficanti italiani: Massimiliano Avesani, detto “il Principe”, latitante dal 2011 e catturato nel luglio 2013 e Roberto Pannunzi, detto “Bebe’”, arrestato a Bogota’ nel settembre 2013 e successivamente estradato in Italia. I tre, per anni, hanno costituito una vera e propria holding del narcotraffico mondiale, che ha acquisito il monopolio del traffico di stupefacenti dall’estero verso l’Italia.