Operazione Columbus: i nomi dei 13 arrestati, tra i quali Fazio

La fase dell'arresto di Franco Fazio

La fase dell’arresto di Franco Fazio

Lamezia Terme – Sono 13 le persone sottoposte a fermo di indiziato di delitto, su ordine della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. L’accusa e’ di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, aggravata dalla transnazionalita’ e dalle modalita’ mafiose. Gli arrestati sono: Franco Fazio, nato a Pianopoli (CZ) il 15 marzo 1969; Pino Fazio, nato a Lametia Terme (CZ) il 21 giugno 1971; Francesco Violi, nato a Sinopoli (RC) il 10 gennaio 1972; Carmine Violi, nato a Sinopoli (RC) il 22 febbraio 1979; Basilio Caparrota, nato a Sant’Onofrio (VV) il 10 settembre 1961; Salvatore Caparrota; Alfonso Santino Papaleo, nato a Cotrone (KR) il 4 novembre 1955; Nicola Preiti, nato a San Calogero (VV) il 31 dicembre 1968; Domenico Berlingeri, detto “Mimmo”, nato a Lametia Terme (CZ) l’11 gennaio 1980; Cosimo Berlingeri, nato a Oppido Mamertina (RC) il 17 febbraio 1958; Domenico Berlingeri, detto “Mimmo terra nostra”; Antonio Berlingeri, nato a Crotone il 23 dicembre 1992; Alessandro Cacia, nato a Catanzaro il 27 settembre 1983. Il quadro ricostruito offre delle conferme in ordine a vecchie e nuove alleanze criminali e mafiose. Da un lato, quelle statunitensi, dove si attesta il ruolo autorevole delle storiche famiglie della ‘Cosa nostra americana’; d’altro lato si afferma il ruolo autoritario e di leadership di famiglie della ‘Ndrangheta nella gestione del traffico di stupefacenti.

“Precedenti indagini della Dda calabrese – spiega la Procura della Repubblica di Reggio Calabria – hanno evidenziato le relazioni criminali tra la famiglia Schirripa, residente in aree newyorkesi, ed i loro referenti nel territorio di Gioiosa Ionica”. Il ruolo principale dell’inchiesta ‘Columbus’ lo assume Gregorio Gigliotti, titolare del locale ‘Cucino a modo mio’, sulla 108th Street, nel quartiere del Queens. Gigliotti “era in piena e chiara continuita’ con le attivita’ illecite condotte in passato dalla famiglia Schirripa, e risulta aver contatti e collegamenti con soggetti ascrivibili ai medesimi sodalizi, emersi in pregresse indagini, facenti capo a cosche operanti a Gioiosa Ionica e Siderno”. Gigliotti si e’ accreditato contando su una struttura logistica di copertura, dedita all’import-export di frutta e derrate alimentari, capace di muovere ingenti carichi di cocaina. “Secondo le informazioni acquisite – si spiega – Gigliotti, a partire dal 2008, si sarebbe rivolto ad esponenti della famiglia mafiosa Genovese per ottenere finanziamenti da investire nel traffico di cocaina verso l’Italia, in accordo con il noto Giulio Schirripa, gia’ finito in manette diverso tempo fa e detenuto negli Stati Uniti”. Altro soggetto citato e’ l’italo-americano Christopher Castellano, assassinato nel luglio 2009, poco dopo aver iniziato un percorso di collaborazione con le autorita’ federali di New York. L’elemento di collegamento tra Gigliotti e la Calabria era Franco Fazio, soggetto residente in provincia di Catanzaro, legato da rapporti di stretta parentela con la moglie di Gigliotti, Lucia Eleonora e in stretti contatti con i fratelli Violi, residenti a Sinopoli e Taurianova. I Violi, secondo quanto emerge, sono legati da vincoli di parentela con la potente cosca Alvaro, operante nella provincia di Reggio Calabria, con proiezioni criminali nel Centro e Nord Italia. Tra gli arrestati dell’operazione “Columbus” c’è anche un candidato alle elezioni comunali di Lamezia Terme, in programma il prossimo 31 maggio . Si tratta di Franco Fazio, 46 anni, residente a Pianopoli, piccolo centro alle porte di Lamezia Terme. L’uomo e’ candidato come consigliere comunale con la lista del Cdu che sostiene il candidato a sindaco del centrodestra, Paolo Mascaro. Secondo i riscontri investigativi, Fazio avrebbe avuto rapporti di primo piano nell’organizzazione, dal momento che si sarebbe recato spesso in America, nel ristorante di Gregorio Gigliotti, nel Queens, ritenuto la base operativa del narcotraffico. In tre occasioni gli inquirenti avrebbero ripreso e pedinato Fazio durante i suoi viaggi in Costa Rica, dove avrebbe consegnato denaro, probabilmente contropartita per la fornitura di droga.

‘Ndrangheta:Cafiero De Raho,importante ruolo collegamento Sco-Fbi
“Le indagini iniziano nel gennaio 2014 quando l’Fbi ci comunica che Gregorio Gigliotti inizia ad avere rapporti con personaggi della ‘Ndrangheta. Da quel momento l’indagine procede in stretto coordinamento fra Fbi, Procura e Procura antimafia di Reggio Calabria”. A parlare e’ il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, nel corso della conferenza stampa a Roma, sull’operazione Columbus di Polizia ed Fbi. “E’ stata una attivita’ investigativa molto significativa, un ruolo importantissimo ha avito lo stretto collegamento operativo fra Sco e Fbi. Le sostanze stupefacenti venivano acquistate in Costa Rica, importata e stoccata negli Stati Uniti e portata in Calabria. Il grave quadro indiziario si e’ consolidato nei confronti di 13 persone tratte in stato di fermo per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Il periodo va da febbraio 2014 sino a dicembre 2014. Le indagini sono state condotte con grande dinamismo, con lo Sco che piu’ volte si e’ recato negli Stati Uniti e Fbi in Calabria”. Sulla presenza di Gregorio Gigliati in Calbria, il Procuratore Cafiero De Raho ha affermato: “Gigliotti e’ stato piu’ volte in Calabria. La ‘Ndrangheta e’ il referente privilegiato delle organizzazioni che operano a New York, poiche’ la ‘Ndrangheta fissa residenza in luoghi strategici”

‘Ndrangheta: Pansa, nuovo colpo a dimensione internazionale
“Ancora una volta gli splendidi investigatori della Polizia di Stato, lavorando insieme ai loro colleghi dell’Fbi, hanno saputo colpire la ‘ndrangheta nella sua dimensione internazionale, caratteristica che fa di essa una delle piu’ potenti organizzazioni criminali del mondo”. Il capo della polizia, Alessandro Pansa, commenta cosi’ l’operazione che ha portato all’arresto di diversi esponenti dell’associazione calabrese di stampo mafioso, in Italia e negli Usa. “Sotto la sapiente guida delle procure distrettuali di Reggio Calabria e di New York”, prosegue il prefetto Pansa, “la Polizia di Stato ha continuato nell’attivita’ di indagine che aveva gia’ permesso di assestare durissimo colpo alle cosche statunitensi nel febbraio 2014 con l’operazione denominata ‘New Bridge’. Le mie congratulazioni e i miei complimenti – conclude il capo della polizia – alle donne ed agli uomini della Polizia di Stato che continuano con il loro lavoro a garantire i piu’ elevati standard di lotta al crimine organizzato”.

‘Ndrangheta: Grassi (Sco), forti legami con narcos
L’organizzazione smantellata dall’ indagine congiunta di Polizia ed Fbi era una “nuova filiera di quello che attualmente e’ uno dei piu’ importanti cartelli della droga in centro e sud America”. A parlare e’ il direttore della prima divisione dello Sco, Andrea Grassi, ricostruendo le fasi principali dell’inchiesta che ha portato ad una quindicina di arresti e fermi tra l’Italia e gli Usa. L’indagine, tra l’altro, ha confermato e dimostrato ulteriormente “l’alleanza di fatto tra la ‘Ndrangheta e le famiglie della cosa nostra newyorkese. Gli elementi raccolti fin qui non escludono ulteriori sviluppi dell’indagini”. Gli investigatori sottolineano come siano in particolare due sequestri di droga effettuati nei mesi scorsi in Spagna e soprattutto in Olanda, dove nel porto di Rotterdam, e’ stato bloccato un container contenente ben 3 tonnellate di cocaina purissima. “Ci sono elementi – ha concluso Grassi – che ascriverebbero il carico al cartello che oggi abbiamo arrestato”.

‘Ndrangheta: Cortese (Sco), contrastarla con strategia globale
“L’operazione di oggi dimostra ancora una volta la forza della ‘ndrangheta in Italia e nel mondo: una forza che non si puo’ contrastare soltanto con un approccio provinciale e nazionale ma che richiede una strategia di contrasto globale”. A parlare e’ il direttore del Servizio centrale operativo (Sco) della Polizia, Renato Cortese. “Va ulteriormente potenziata la collaborazione” tra i diversi Paesi “perche’ solo cosi’ possiamo contrastare la minaccia”.

‘Ndrangheta: questore Grassi, e’ forte ma anche Stato lo e’
“Stiamo lavorando per contrastare un’ organizzazione criminale tra le piu’ forti al mondo. Se la ‘Ndrangheta e’ forte, anche la squadra Stato e’ forte e si e’ attrezzata per contrastarla”. A parlare e’ il questore di Reggio Calabria, Raffaele Grassi, sulla operazione internazionale della Polizia e della Fbi.

‘Ndrangheta:Procuratore Est New York, fra capi accusa anche armi
“I capi di accusa per i responsabili includono l’importazione di piu’ di cinque kg di cocaina ma anche, fra gli altri, il possesso di armi. Se verranno condannati dovranno affrontare pene importanti e minime di 15 anni in carcere”. A parlare e’ il Procuratore aggiunto Distretto Est New York, James McGovern. “La nostra procura, l’Fbi ed i partner italiani hanno collaborato insieme per affrontare la minaccia di cosa nostra a New York e della ‘Ndrangheta in Italia. L’accusa dimostra che si tratta di una minaccia globale da contrastare”. Per il capo della sezione contro criminalita’ organizzata della Fbi, Chris Warner “oggi e’ un passo importante della collaborazione fra Fbi e Polizia italiana. Penso alle indagini che la Fbi ha in tutto il mondo ma la collaborazione piu’ importante e’ con gli italiani. Le diverse organizzazioni criminali stanno collaborando fra loro ad un importante livello e cio’ rappresenta un livello mai visto prima. Oggi quindi e’ piu’ importante che mai avere collegamenti con nostri partner in Italia e nel mondo”.

‘Ndrangheta: Roberti, fondamentale rapporto fra Italia e Usa
“Sono molto contento di ospitare per la seconda volta dopo quello dello scorso anno, l’incontro con la stampa alla presenza delle autorita’ statunitensi, il rapporto con loro e’ fondamentale per noi per il contrasto alla criminalita’ organizzata”. A parlare e’ il procuratore nazionale della Dna, Franco Roberti, nel corso della conferenza stampa a Roma, sull’operazione Columbus condotta da Polizia ed Fbi. “A Gigliotti sono state sequestrate sei pistole ed un fucile, probabilmente oltre al traffico di stupefacenti, l’organizzazione ruota anche intorno ad altro”. Roberti ha concluso che contrastare traffici di droga “significa anche contrastare il finanziamento al terrorismo”.

‘Ndrangheta: Alfano, ok operazione con Fbi contro narcotraffico
“Con l’operazione di oggi e’ stato inferto un duro colpo al narcotraffico internazionale. Lo Stato ha riportato un altro importante successo, smantellando un’organizzazione criminale che faceva capo alla ‘ndrangheta calabrese e che aveva le sue ramificazioni anche negli Stati Uniti d’America”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che ha aggiunto: “E’ un’operazione di eccezionale importanza perche’ si e’ avvalsa, oltre che del coordinamento della Procura Antimafia di Reggio Calabria e dei magistrati di New York, dell’apporto operativo strategico della Polizia italiana che ha portato avanti un ottimo lavoro di squadra con l’FBI, a dimostrazione dell’eccellente livello dei rapporti di collaborazione internazionale. L’indagine ha visto impegnate, infatti, squadre miste di investigatori della Polizia di Stato e agenti delle Agenzie federali americane del Federal Bureau of Investigation e dell’Homeland Security”.

‘Ndrangheta: Bindi, operazione Columbus modello anche per Europa
“L’operazione Columbus e’ un durissimo colpo alla leadership della ‘ndrangheta nel mercato globale della droga e un significativo esempio di collaborazione internazionale”. A sottolinearlo e’ Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia. “Grazie all’indagine della Dda di Reggio Calabria – spiega Bindi – guidata dal procuratore Cafiero de Rhao e dall’aggiunto Gratteri, in stretto collegamento con i magistrati di New York e alla professionalita’ della nostra Polizia di Stato che ha lavorato d’intesa con l’Fbi, e’ stata smantellata la centrale operativa tra Stati Uniti e la Calabria collegata ai cartelli sudamericani”. Per la presidente dell’antimafia, “l’eccellente lavoro svolto da magistrati e forze dell’ordine puo’ diventare un modello anche per l’Europa. Alla sfida dei poteri criminali sempre piu’ globalizzati, non solo nel controllo del traffico degli stupefacenti, si deve rispondere con una strategia e un sistema di lotta alle mafie unitario”.