Calcioscommesse: gip Cremona, sistema favorisce corruzione

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Roma – “Tutto il calcio italiano e’ malato. Noi a Cremona ci siamo occupati di serie A e serie B, adesso a Catanzaro la direzione distrettuale antimafia, e sottolineo antimafia, si sta occupando di Lega Pro e Dilettanti. Pertanto, possiamo affermare che ovunque, al di la’ che si tratti di piccole o grandi squadre, ci sono fenomeni di corruzione e di scommesse illegali, agevolate dall’attuale sistema”. Lo ha detto, intervistato a “Voci del Mattino” su RadioUno Rai, il gip di Cremona Guido Salvini, che si e’ occupato in particolare del filone del calcioscommesse.
“Una volta – ha spiegato – l’unica fonte di scommesse era il Totocalcio. Oggi si puo’ tranquillamente scommettere su partite truccate da un paio di giocatori sui siti internet di tutto il mondo, consentendo a gruppi criminali una mole di guadagni enorme, senza correre i rischi connessi ad altre attivita’ illegali, quali il traffico di droga. Un sistema che ha assunto dimensioni globali, e che va combattuto”. “In serie A e serie B, abbiamo riscontrato che alcuni calciatori percepivano somme per far perdere la propria squadra. Nelle serie minori, invece, la ‘ndrangheta mette le mani tranquillamente su intere squadre. Ci sono presidenti e allenatori che sono strumento dei disegni criminali delle cosche locali, le quali formano e comprano intere squadre e addirittura coltivano uomini delle cosche nei vivai dei Dilettanti. In questo modo le squadre diventano, oltre che un giocattolo, una considerevole fonte di reddito”. “Si pensi che basta scommettere su una partita della lega Dilettanti, il piu’ delle volte puntando su squadre sconosciute all’estero, guadagnando sui siti milioni di euro, di fronte ai quali la corresponsione di 50 mila euro ai giocatori corrotti e’ un’inezia. E’ un fenomeno di vastissime proporzioni – sottolinea Salvini – che oltre all’aspetto economico ingente, frutta alle cosche una enorme popolarita’, perche’ nei piccoli centri possedere una squadra di calcio rende importanti, potenti. In altri termini, il calcio diventi uno strumento di controllo del territorio. E c’e’ poi il fenomeno delle tangenti mascherate: imprenditori che si vedono costretti a pagare ‘il pizzo’ alle cosche, lo fanno talvolta abbinando il proprio marchio alla squadra di calcio, attraverso una sponsorizzazione: e’ un modo per rendere invisibile l’estorsione subita”. Per Salvini “le indagini delle procure, per quanto serie e approfondite come quelle di Cremona e di Catanzaro, da sole non bastano per stroncare il malaffare. Occorre una riforma dall’interno del sistema calcio. Sulla scia di queste inchieste – ricorda – molti prefetti hanno lanciato la proposta di rendere obbligatoria la presentazione del certificato antimafia anche per chi opera nei piccoli club calcistici, cosi’ che qualora emergano contatti fra qualche esponente delle cosche e uomini legati alla squadra di calcio, questa squadra non possa essere esclusa dai campionati”. E su quanto accaduto alla Fifa lancia una proposta: “In attesa di fare chiarezza e, se necessario, anche pulizia, forse sarebbe il caso di assegnare le sedi dei campionati mondiali per sorteggio”.