Lavoro: Giudiceandrea, fondi Lsu-Lpu a costo zero per lo stato

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Reggio Calabria – “Siamo stati stamattina al fianco dei lavoratori Lsu/Lpu defraudati di un loro diritto. Cinquemila persone, cinquemila famiglie che avevano visto stanziati dalla Regione Calabria quei 38 milioni di euro utili alla loro stabilizzazione, oggi per un cavillo del Senato, vedono svanire nel nulla questa speranza. Siamo convinti che i parlamentari calabresi faranno di tutto perche’ questo emendamento venga reinserito nel maxiemendamento in lavorazione oggi alla Camera e, qualora cio’ non dovesse avvenire, siamo pronti alle forme di protesta anche piu’ eclatanti”. E’ stata questa la dichiarazione del consigliere regionale dei Democratici Progressisti Giuseppe Giudiceandrea, che ha tenuto ad incontrare questa mattina i lavoratori. “Il Senato dunque – spiega Giudiceandrea – non ha accettato di inserire nel decreto legge sugli enti locali l’emendamento che avrebbe consentito l’impiego dei fondi necessari per la contrattualizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilita’ e non si capisce il perche’. Fondi gia’ stanziati, quindi nessun aggravio per il governo centrale, solo il peso di una autorizzazione per contrattualizzare lavoratori precari da oltre vent’anni a cui sono affidate le fondamentali attivita’ di erogazione dei servizi primari nei nostri territori. “E’ irragionevole – ha detto Giudiceandrea – il non inserimento dell’emendamento relativo ai lavoratori? ?LSU? ed ??LPU? nel Maxiemendamento, ancora di piu’ perche’ sarebbe stata un’operazione a costo zero per lo Stato: la Regione aveva gia’ stanziato i fondi dalle sue risorse per la causa. Un atto che non arricchisce il Governo ma impoverisce la collettivita’ e soprattutto mortifica ancora una volta la Calabria. Il mio gruppo consiliare ed io – conclude – siamo al fianco dei lavoratori calabresi , come del resto il presidente Oliverio e tutto il gruppo consiliare del Pd e li sosterremo in ogni loro forma di legittima rimostranza e lotta. Intanto oggi si attende la fumata bianca dalla Camera”.