Lavoro: Lsu-Lpu; Battaglia, momento drammatico per la Calabria

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Catanzaro – “La bocciatura al Senato dell’emendamento per la stabilizzazione dei 5.000 lavoratori Lsu-Lpu calabresi rappresenta un momento drammatico per l’intera regione e per il Governo Oliverio che aveva investito risorse finanziarie proprie importanti, senza oneri aggiuntivi a carico dello Stato centrale, per l’occupazione definitiva di una sacca di precari storici, le cui legittime aspettative sono state, dopo venti anni di limbo, inesorabilmente affossate da una classe politica debole e miope”. E’ quanto afferma il consigliere del Pd Domenico Battaglia che aggiunge: “Incomprensibili le ragioni sottese a questa decisione, considerato che il costo di tutta l’operazione di stabilizzazione e’ a totale carico della Regione. Siamo dinanzi all’ennesima sonora bocciatura della rappresentanza governativa nazionale e di tutta la deputazione calabrese che si dimostra molto attenta, operativa e presente quando si tratta di assegnare e distribuire ‘poltrone’ ed incarichi, e completamente disattenta e distratta quando nelle Aule parlamentari vengono affrontate questioni e problematiche decisive per il futuro di migliaia di cittadini e famiglie calabresi. Voglio ricordare – afferma Battaglia – ai protagonisti di questa debacle, gli impegni assunti appena tre giorni fa nella riunione di sabato 25 luglio a Lamezia Terme, alla quale ho partecipato, ed agli stessi chiedo – nel caso in cui il Governo non dovesse rimediare alla scellerata ed illogica decisione assunta dal Parlamento – di valutare e prendere in considerazione eventuali azioni eclatanti a sostegno del presidente Oliverio, riproponendo la norma nel maxi-emendamento, in quanto – sottolinea l’esponente del Pd, Domenico Battaglia – la dignita’ del popolo calabrese non puo’ essere calpestata. In ultima analisi – conclude Battaglia – si chiede ai senatori della maggioranza di dissociarsi in sede di votazione sulla fiducia al disegno di legge ‘Enti locali’, marcando cosi’ una distanza politica da un provvedimento che vede escluse le aspettative dei lavoratori calabresi”.