Ponte Stretto: Legambiente, basta inseguire inutili chimere

rp_ponte-stretto-messina-300x225.jpgRoma – “Basta inseguire inutili chimere. I cittadini del sud meritano un servizio ferroviario degno di un paese civile e un territorio finalmente sicuro”. Questa la posizione di Legambiente rispetto all’ipotesi di realizzare il Ponte sullo Stretto. “Come si puo’ parlare del ponte sullo Stretto come di ‘una grande opera che dara’ una grande svolta al sud, un volano per creare un indotto straordinario e tanti posti di lavoro’ quando in Sicilia la velocita’ media sulla rete ferroviaria e’ ancora di 24 km/h, viaggiano treni vecchissimi e solo meta’ delle tratte e’ elettrificata?”, si chiede il vicepresidente dell’associazione ambientalista, Edoardo Zanchini, aggiungendo: “non e’ certo lo Stretto di Messina il collo di bottiglia dei trasporti tra la Sicilia e la penisola. Piuttosto il Parlamento si impegni a trovare le risorse per mettere mano, subito e in maniera lungimirante, a tutta la mobilita’ del sud: al potenziamento dei collegamenti tra Catania, Messina e Palermo, a quelli di Reggio Calabria con Taranto e Bari, all’acquisto di treni come quelli che i pendolari invidiano al resto d’Italia, fino all’adeguamento di linee vecchissime come la Palermo-Agrigento e la Ragusa-Catania”. Secondo Legambiente, “un progetto per il rilancio del Mezzogiorno, semmai, dovrebbe oggi partire dalle citta’ portuali, perche’ da Messina a Palermo, da Trapani a Catania, da Villa San Giovanni a Gioia Tauro e Taranto, il problema per lo sviluppo di un efficiente trasporto merci integrato sta nei collegamenti tra porti e rete ferroviaria”, continua Zanchini, “senza dimenticare lo stato di degrado della rete stradale in Sicilia e Calabria, per cui diventa persino incredibile ascoltare promesse sul Ponte sullo Stretto quando e’ ancora chiusa l’autostrada tra Palermo e Catania per un crollo dovuto al dissesto idrogeologico, e continuano i ritardi sulla Jonica e sulla Salerno-Reggio Calabria. Questi si’, sarebbero interventi utili e un modo concreto di promuovere nuova occupazione e sviluppo nel meridione”.