Intimidazione Fuda: Bova “sono accanto a lui nella battaglia di democrazia”

bova-arturo-011215Reggio Calabria – “Salvatore Fuda non è solo. E stasera, per iniziare a darne una piccola ma significativa dimostrazione, gli dedicherò il Premio Alarico, che mi sarà conferito a Cosenza nella sezione “Giustizia e Legalità”. Ripeto, lo farò come atto formale di solidarietà. Io per primo, infatti, sono accanto a lui nella battaglia di democrazia e rispetto delle regole condotta nella nostra difficile terra di Calabria”. Lo afferma Arturo Bova, presidente della commissione regionale antimafia, in merito all’intimidazione subita dal sindaco di Gioiosa Jonica Salvatore Fuda.
“Il sindaco di Gioiosa Jonica, peraltro, sa bene – afferma Bova – che le minacce, i danneggiamenti e addirittura i colpi di pistola sparati al suo indirizzo, sono il prezzo da pagare per tutti i pubblici amministratori intenzionati a difendere a ogni costo le Istituzioni e i valori espressi dalla nostra unica ed inimitabile Costituzione! Ma lo stesso Fuda e tutti i rappresentanti dei vari enti locali, come lui, fortemente impegnati sul fronte della lotta alla ‘Ndrangheta non possono e non devono fare passi indietro. Mai. Nemmeno di fronte a quanto è successo l’altra notte, quando le auto del dottor Fuda sono state attinte da proiettili di arma da fuoco esplosi da ignoti. Sul suo Comune, del resto, si gioca una partita importante sul fronte della lotta alle Mafie”. Bova inoltre aggiunge che “gli edifici confiscati vanno valorizzati quali autentici presidi e baluardi della lotta della criminalità organizzata. A Gioisa ad esempio, ad appena 150 metri dal palazzo municipale, c’è un fabbricato confiscato a una nota cosca malavitosa. E il Governo Renzi ha deciso di destinare importanti risorse affinché possa diventare una struttura altamente tecnologica da destinare all’Arma dei Carabinieri. Ma le risorse nazionali da sole non saranno sufficienti. La giunta regionale dovrà quindi concorrere e dimostrare che i sindaci e i loro territori non sono dimenticati. Anzi, soprattutto quelli più a rischio, godono della doverosa e necessaria considerazione. Ma bisognerà – conclude Bova- prevedere un Fondo di Solidarietà ad hoc per testimoniare vicinanza, anche tangibilmente, agli amministratori locali, agli imprenditori e a tutti quei cittadini che hanno il coraggio di dire no alle mafie”.

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