Olio: Mipaaf, in Gazzetta ufficiale decreto su sanzioni

Olio-MipaafRoma – E’ stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto 103/2016, in vigore dal 1* luglio 2016, recante le sanzioni sull’olio d’oliva. Lo comunica il ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali, sottolineando che il decreto rappresenta “un ulteriore passo in avanti per la tutela dell’olio d’oliva italiano e per una sempre maggiore difesa dei consumatori e dei produttori”. In particolare, tra le principali norme, figurano le sanzioni per il cosiddetto ‘country sounding’, vale a dire la sanzionabilita’, per la prima volta, dell’evocazione di un’origine geografica dell’olio diversa dall’origine dell’olio stesso, anche se correttamente etichettato, per il mancato rispetto del regolamento sugli imballaggi, per la mancata o difforme indicazione in etichetta dell’informazione sulla categoria di olio e per il mancato rispetto dell’obbligo di tenere i registri degli oli d’oliva e di sansa d’oliva.
In vista dell’entrata in vigore, la circolare applicativa dell’Ispettorato centrale repressione frodi (Icqrf) del decreto e’ gia’ disponibile sul sito internet del Mipaaf.

Per quanto riguarda la sanzione del ‘country sounding’: l’articolo 4, comma 1, prevede la sanzionabilita’ per i produttori che riportano “segni, figure o illustrazioni che possono evocare un’origine geografica diversa da quella indicata in etichetta, anche se veritieri.” Si tratta di una norma di grande rilevanza perche’ per la prima volta viene sanzionato il fenomeno del cosiddetto “Country sounding” (nel caso di evocazione italiana dell’italian sounding) per il solo fatto che vi siano sulla confezione dei segni richiamanti un’origine geografica diversa da quella correttamente indicata in etichetta. Un esempio per tutti: si pensi a un olio d’oliva extra vergine che in etichetta riporta correttamente la dizione dell’origine “Miscela di oli di oliva originari dell’Unione europea e non originari dell’Unione”, ma che presenta sulla bottiglia o nel packaging “segni, figure o illustrazioni che possono evocare” un’origine italiana (tricolore, nomi o aggettivi di italianita’, immagini tipiche italiane ecc.) La norma si applica a tutti i marchi registrati in Italia successivamente al 31 dicembre 1998 o in Europa al 31 maggio 2002 e consente di punire i comportamenti di concorrenza sleale messi in atto da chi imbottiglia ed etichetta l’olio, quando l’etichettatura e, piu’ in generale, la presentazione del prodotto possono evocare un’origine diversa.
La competenza sanzionatoria viene riportata in capo allo Stato (precedentemente era regionale) ed esercitata dall’Ispettorato centrale repressione frodi. Per tutti gli articoli che prevedono sanzioni pecuniarie, ad eccezione degli articoli 6, 7 e 8, e’ prevista la clausola di salvezza che subordina l’applicazione della sanzione amministrativa alla preventiva valutazione che il fatto accertato non integri anche una fattispecie di reato. Nel 2014/2015 la quantita’ di olio prodotto in Italia da olive italiane e’ stata pari a 302mila tonnellate. Nel nostro Paese sono circa 900mila le aziende olivicole e il volume d’affari e’ di 3 miliardi di euro, pari al 3% del fatturato totale dell’industria agroalimentare. In Italia si contano 42 Dop e un Igp. Quanto ai controlli, nel 2015 ne sono stati effettuati oltre 12.500 nel comparto per un totale di 574.268 euro di valore di sequestri.