Disabili: Aisla, da 9 mesi a Vibo Valentia niente assistenza

disabili-dis-600x450Vibo Valentia – Da 9 mesi, a Vibo Valentia, le persone con gravissima disabilita’, incluse le circa 15 persone con SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), non ricevono alcun tipo di servizio socio-assistenziale dal Comune che, nonostante i ripetuti e continui solleciti da parte dell’ Aisla (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), continua a non dare risposte adeguate sul problema. La denuncia e’d ella stessa associazione. “Dal dicembre 2015 – spiega un comunicato – la comunita’ non autosufficiente di Vibo non ha piu’ ricevuto alcun sostegno sia di natura monetaria (l’assegno di cura erogato sino ad allora dall’ASP e afferente al FNA2011, che variava dai 500 ai 1.300 euro mensili grazie ai quali le famiglie riuscivano ad assumere un assistente famigliare/badante); sia di natura socio-assistenziale (cioe’ quei servizi finalizzati a favorire l’autonomia e la permanenza nel proprio domicilio di persone non autosufficienti). L’insieme di questi interventi e’ sostenuto dalle risorse del Fondo per le non autosufficienze del 2013 che la Regione Calabria ha gia’ versato nelle casse del Comune di Vibo Valentia (piano “La Roccia”, decreto 1916, 2 marzo 2016) affinche’ provvedesse all’assistenza delle persone con disabilita’ gravissima. Si tratta complessivamente – si fa rilevare – di 389.000 euro di cui circa 117.000 euro riservati proprio agli assegni di cura mensili. Oggi queste risorse sono inutilizzate”. L’Aisla, che in Calabria e’ presente con 3 sezioni locali ed oltre 15 volontari attivi, “ha chiesto, in piu’ occasioni, al Comune di Vibo Valentia di sbloccare questi fondi, senza mai ricevere una risposta adeguata”. Per questo motivo l’associazione, “se il Comune continuera’ a non sbloccare queste risorse, presentera’ un esposto alla Procura della Repubblica. Diametralmente opposto, invece, l’atteggiamento della Regione Calabria che, su sollecitazione e in collaborazione con i distretti regionali dell’ Aisla, guidati da Francesca Genovese, dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Fish) e della Fish, (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) ha preso atto della gestione confusa da parte dei Comuni e stabilito che per l’erogazione dell’FNA 2014 il 40% delle risorse sara’ assegnato alle Aziende Sanitarie Provinciali (ASP). Saranno loro – si legge – a distribuire mensilmente alle famiglie gli assegni di cura e a preparare i piani di assistenza per le persone affette da disabilita’ gravissima quali la SLA. I Comuni, per incrementare l’assistenza domiciliare, gestiranno invece il restante 60% dei fondi a favore delle disabilita’”.