Madre e figlia uccise: vescovo, non possiamo restare in silenzio

Monsignor-SatrianoCosenza – Dopo l’agguato al cimitero costato la vita a madre e figlia, la chiesa diocesana si e’ stretta attorno alla comunita’ di San Lorenzo del Vallo con un momento di preghiera voluto da monsignor Giuseppe Satriano, arcivescovo della Diocesi di Rossano – Cariati. Un momento di raccoglimento che ha visto la presenza di tanti fedeli, dei sacerdoti religiose e laici provenienti da tutti i centri della diocesi, nonche’ dei sindaci di San Lorenzo, Tarsia, Spezzano e Terranova. Dalla chiesa, in processione, si e’ giunti presso il cimitero cittadino in cui domenica mattina si e’ consumato l’efferato delitto delle due donne. “Qualcuno ha voluto sfidarci – ha dichiarato monsignor Satriano – profanando un luogo sacro come questo, dove riposano i resti dei nostri cari. Ma noi siamo qui per riappropriarci di questo posto e prego perche’ nell’amore di Dio troviate la forza di denunciare e di testimoniare con la vostra vita quei valori che Cristo ci ha insegnato”. Gia’ nel corso della riflessione dopo il momento di adorazione monsignor Satriano aveva affermato che “la morte di due donne disarmante e colpite in un momento di raccoglimento calpesta il cuore e la dignita’ di ognuno di noi. Non dobbiamo rimanere in silenzio e quanto accaduto grida alle nostre coscienze. Ho sentito forte il desiderio di starvi vicino perche’ non dovete avvertire la paura di essere soli. Dobbiamo ripartire mettendo al centro quel Cristo che e’ morto e risorto per noi. Noi non possiamo e non dobbiamo avere paura. Abbiamo il dovere di denunciare – ha concluso il vescovo di Rossano – il dovere di non restare in silenzio. Ieri ci siano rintanati nelle nostre case, ora usciremo da questa chiesta e affronteremo le tenebre perche’ i gesti devono contare piu’ delle parole, perche’ io non posso essere complice del male o della morte di qualcuno”.

Dopo l’agguato al cimitero costato la vita a madre e figlia, la chiesa diocesana si e’ stretta attorno alla comunita’ di San Lorenzo del Vallo con un momento di preghiera voluto da mondignor Giuseppe Satriano. rcivescovo della Diocesi di Rossano – Cariati. Un momento di raccoglimento che ha visto la presenza di tanti fedeli, dei sacerdoti religiose e laici provenienti da tutti i centri della diocesi, nonche’ dei sindaci di San Lorenzo, Tarsia, Spezzano e Terranova. Dalla chiesa, in processione, si e’ giunti presso il cimitero cittadino in cui domenica mattina si e’ consumato l’efferato delitto delle due donne. “Qualcuno ha voluto sfidarci – ha dichiarato monsignor Satriano – profanando un luogo sacro come questo, dove riposano i resti dei nostri cari. Ma noi siamo qui per riappropriarci di questo posto e prego perche’ nell’amore di Dio troviate la forza di denunciare e di testimoniare con la vostra vita quei valori che Cristo ci ha insegnato”. Gia’ nel corso della riflessione dopo il momento di adorazione monsignor Satriano aveva affermato che “la morte di due donne disarmante e colpite in un momento di raccoglimento calpesta il cuore e la dignita’ di ognuno di noi. Non dobbiamo rimanere in silenzio e quanto accaduto grida alle nostre coscienze. Ho sentito forte il desiderio di starvi vicino perche’ non dovete avvertire la paura di essere soli. Dobbiamo ripartire mettendo al centro quel Cristo che e’ morto e risorto per noi. Noi non possiamo e non dobbiamo avere paura. Abbiamo il dovere di denunciare – ha concluso il vescovo di Rossano – il dovere di non restare in silenzio. Ieri ci siano rintanati nelle nostre case, ora usciremo da questa chiesta e affronteremo le tenebre perche’ i gesti devono contare piu’ delle parole, perche’ io non posso essere complice del male o della morte di qualcuno”.