Regione: Broccolo (Si), Oliverio in continuita’ con il passato

angelo-broccolo-siCatanzaro – “Decisamente sfortunate le scelte del governatore Oliverio, per quanto riguarda i suoi piu’ stretti collaboratori , ovvero delle figure apicali di sotto governo, scelte senz’altro sotto sua diretta responsabilita’ politica. La vicenda riguardante l’assessora Roccisano risulta essere l’ultima di una lunga serie di questioni che, ad usare un eufemismo,generano sconcerto”. Lo afferma, in una nota, Angelo Broccolo, coordinatore regionale del comitato promotore di Sinistra Italiana, secondo il quale “alla luce dei fatti si condensano scenari ben differenti rispetto agli impegni di rivoltare la Calabria come un calzino. Di fatto – dice – siamo nella perfetta continuita’ con la storia recente e passata della nostra Regione per come appare in maniera nitida dagli avvenimenti delle ultime settimane. Oggi comprendiamo meglio le logiche politiche che lo portarono a defenestrare, preventivamente, la Sinistra dal suo governo appena poche settimane dopo la condivisa vittoria elettorale di due anni orsono. Basterebbe ricordare le vicissitudini della prima giunta, che magistratura a parte, trova adeguata conferma nella pressoche’ totale inattivita’ della seconda per comprendere che in discussione non e’ un singolo assessore od episodio, bensi’ un metodo di governo. A partire dal trasversalismo istituzionale – dice ancora Broccolo – senza apparenti necessita’ numeri che, che ad inizio di legislatura porto’ all’elezione del vicepresidente del consiglio regionale in pieno stile Partito della Nazione. In queste ultime giornate c’e’ un fuoco di fila che annienta qualsiasi credibilita’ politica residua:dai fondi all’agricoltura alle nomine ASP,alla burla del piano trasporti ad un piano rifiuti osteggiato da tutte le associazioni ambientaliste, passando per i silenzi sul referendum sulle trivelle al contrappasso della incredibile loquacita’ sul referendum di dicembre con annessa telenovela sulla sanita’. La figuraccia rimediata sui fondi destinati alla popolazione calabrese piu’ fragile – prosegue – chiude un cerchio di incompetenze generali che richiedono un atto di responsabilita’ politico chiaro e forte: l’ammissione che la strada perseguita fin qui, ha condotto la Calabria ad un vicolo cieco e senza uscita. Nei fatti e nell’opinione pubblica generale questa esperienza di governo e’ gia’ finita. Non resta che prenderne atto – conclude – e consentire ai calabresi di poter scegliere direttamente il proprio futuro”.