Droga: Carabinieri Locri arrestano due persone di Platì

arresti-droga-platiLocri(Reggio Calabria) – Con l’accusa di per produzione, coltivazione e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti i Carabinieri i Carabinieri della Stazione di Sant’Ilario dello Jonio, agli ordini del Maresciallo ordinario Alberto Tripodo, hanno tratto in arresto Luigi Portolesi, 64enne , bracciante agricolo, e Francesco Catanzariti, 36enne, bracciante agricolo, entrambi di Platì e noti alle forze delle ordine. I due sono stati arrestai in esecuzione ad una provvedimento emesso dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Locri, che ha concordato in pieno con le risultanze investigative avviate nel mese di settembre della scorso anno e in esito all’espletamento della consulenza tecnicaeffettuata effettuata dal R.I.S. di Messina, mediante la quale gli uomini dell’Arma hanno potuto accertare che il quantitativo di principio attivo presente nelle piante marijuana rivenute all’interno della piantagione e sottoposte a sequestro, sarebbe stato utile per ricavare oltre 330.000 dosi si sostanza stupefacente ed oltre 8.200 dosi di principio attivo, riqualificando il reato d’imputazione con l’aggravante specifica di ingenti quantità di sostante stupefacenti. Espletate le formalità di rito, il Portolesi è stato associato presso la casa circondariale di piantagione-platiLocri, mentre il Catanzariti è stato tradotto presso la sua abitazione in regime degli arresti domiciliari.
I Carabinieri diretti dal Comandante della Compagnia di Locri Capitano Rosario Scotto Di Carlo, conclusero una mirata attività info-investigativa di osservazione e pedinamento sviluppata in area aspromontana traendo i due in arresto, in flagranza di reato, per coltivazione di sostanza stupefacenti.
In particolare, gli stessi furono sorpresi mentre coltivavano una piantagione di canapa indiana, sita in un terreno demaniale in località “Moleti”di Ciminà ben occultato e recintato tra la fitta vegetazione, composta da numerose piazzole ove erano messe a dimora circa 420 piante di canapa indiana, di altezza compresa tra i 100 e i 200 cm, il cui valore stimato, qualora immesse sul mercato, sarebbe stato di circa 700 mila euro.
Nella fase iniziale delle indagini i militari dell’Arma scoprirono che la piantagione veniva annaffiata attraverso un complesso e articolato sistema di irrigazione, costituito da tubi di gomma in grado di estendersi nell’intero terreno coltivato e collegato alla rete idrica comunale. Il contestuale e immediato rastrellamento ha consentito, ai militari della Benemerita di rinvenire un locale, pertinente al terreno coltivato, adibito ad essiccatoio e circa 1.200 grammi di sostanza stupefacente già essiccata, pronta per la successiva immissione sul mercato.

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