Mafia: “Dominio” a Messina, 21 arresti e sequestri per 10 mln

automa-gdfMessina – Operazione antimafia a Messina. Eseguiti 21 arresti e sequestri per oltre 10 milioni di euro. Il blitz dei finanzieri del Gico del nucleo di polizia tributaria ha colpito il clan Mangialupi. Impegnati 190 uomini e 50 mezzi. I dettagli dell’operazione denominata “Dominio” sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa al comando provinciale di Messina.

Ruota attorno alla figura di Domenico La Valle, commerciante, titolare di un’attivita’ a ridosso dello stadio Celeste, l’indagine del Gico della Guardia di Finanza di Messina che ha portato a 21 arresti e tre provvedimenti di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Con le accuse di associazione di stampo mafioso sono stati arrestati oltre a Domenico La Valle, Paolo De Domenico, Francesco Lagana’, Antonino Scimone, Alfredo Trovato Salvatore Trovato e Giovanni Megna tutti sono ritenuti appartenenti al clan Mangialupi. Altre 14 persone sono state arrestate per traffico di droga, estorsione, furti, rapine,e detenzione illegale di armi. Dagli elementi raccolti dai finanzieri in due anni di indagine e’ emerso come, dopo la disgregazione del gruppo originario, il commerciante avrebbe assunto il controllo delle attivita’ illegali della cosca costituendo in punto di riferimento imprenditoriale. Dall’indagine e’ emerso come La Valle insieme a De Domenico e Lagana’ gestisse il noleggio di apparecchiature da gioco e scommesse, una sala giochi, un distributore di benzina e come avesse la disponibilita’ di immobili. Questo gli avrebbe fatto accumulare denaro in nero che sarebbe stato messo a disposizione della cosca per le attivita’ illecite. Sono state sequestrate 159 macchine e 369 schede elettroniche, la meta’ di queste sono risultate alterate per ridurre le probabilita’ di vincita. L’ufficio all’interno del distributore di carburante rappresenterebbe una cassa continua dell’organizzazione. In una botola nella cabina del distributore sono stati trovati e sequestrati 140.000 euro in contanti. Trovato un libro mastro dove erano annotati i guadagni pari a 1.800.000 euro incassati in circa sei anni. La base operativa era il bar dove si tenevano incontri e riunioni anche per risolvere questioni come il caso di un furto cons casso in un negozio di videoslot: individuati gli autori che si sono fatti restituire il bottino. Poi il pestaggio di un extracomunitario che aveva conseguito una forte vincita. Svelato il progetto di gambizzazione per uno ‘sgarro’. All’organizzazione si e’ rivolto anche chi aveva subito il furto di un cane da caccia di valore, restituito in poco tempo con le scuse del ladro. “E’ un’operazione che cerca di fare luce sugli interessi economici della criminalita’ organizzata”, spiega il colonnello Claudio Bolognese, comandante provinciale della Finanza, “e’ un filone aureo quello della gestione illegale degli apparecchi. Per il procuratore Vincenzo Barbaro “c’e’ stato solo uno spunto investigativo da altre indagini e dai pentiti poi sviluppato dal Gico”. Sequestrati tre societa’ nel settore di noleggio di apparecchiature di gioco e scommesse, 18 immobili, tra cui una villa con piscina nella zona tirrenica, un attico a Messina, una rivendita e un gommone.