Truffe: risparmiatori frodati da promotore finanziario,3 indagati

image-7-nuovaLamezia Terme – Gli uomini della Guardia di Finanza di Catanzaro, sotto le direttive del Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Curcio, e del sostituto procuratore Giulia Maria Scavello, hanno eseguito diverse perquisizioni tra Catanzaro, Lamezia Terme (Cz), Vibo Valentia e Roma nell’ambito di un’inchiesta sulla truffa messa un atto da un ex promotore finanziario, a carico di diverse persone. Tra i luoghi visitati anche la sede Fideuram di Lamezia Terme. Le operazioni hanno condotto al sequestro di diversi computer, smartphone, documentazione varia, una ventina di carte di credito e 6.000 euro in contanti, di cui la meta’ occultata perfino in una confezione di detersivo in polvere.
La vicenda delle truffe dell’ormai ex promoter Fideuram di Lamezia Terme (CZ), perpetrata in danno image-4-nuovadei risparmiatori, era scoppiata lo scorso autunno e alcuni mesi fa era salita anche alla ribalta nazionale grazie a una trasmissione televisiva delle reti Rai. Le indagini sono state avviate a seguito di numerose denunce da parte di clienti di Banca Fideuram, filiale di Lamezia Terme, che avevano affidato i risparmi ad un promoter senza dubitare della sua competenza e onestà e spesso in virtu’ di rapporti personali e di fiducia consolidati nel tempo. I clienti, accortisi di ingenti ammanchi di denaro dai loro conti corrente, si erano rivolti alla magistratura e alla Guardia di Finanza lametina per fare luce sull’accaduto. Le indagini hanno portato nei giorni scorsi all’esecuzione da parte del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro di diverse perquisizioni domiciliari nei confronti di tre persone. Sul registro degli indagati, oltre a Vincenzo image-5-nuovaTorchia, di 48 anni, autore del raggiro, sono finiti anche il cognato, Gianluca Condina  di Lamezia Terme, e l’ex collega dell’agente, Santo Adamo  di Decollatura (Cz), accusati a vario titolo di truffa aggravata e autoriciclaggio. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Vincenzo Torchia, dopo essersi impossessato indebitamente del denaro di un centinaio di risparmiatori, convinti di averlo investito in prodotti finanziari, avrebbe movimentato il profitto delle truffe, mediante numerose carte di credito prepagate e operazioni di home banking, allo scopo di renderne difficoltosa l’individuazione. In alcuni casi, una parte di denaro sarebbe stata veicolata su conti esteri anche con sede in paesi a fiscalita’ privilegiata. Il promotore avrebbe movimentato oltre 3 milioni di euro provento di truffa, riuscendo nel tempo ad ingannare i risparmiatori e fornendo loro false rendicontazioni o spostando, di volta in volta, a seconda della necessita’, del denaro sui loro conti per rendere credibili i frutti degli investimenti. Gli elementi raccolti sono ora al vaglio dei finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria-Gruppo Tutela Economia della Guardia di Finanza di Catanzaro al fine di verificare eventuali altre responsabilita’ e definire il quadro completo della vicenda a tutela dei clienti raggirati, alcuni dei quali avrebbero perso tutti i loro risparmi.

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