Incendi: Galletti, forte azione repressiva contro i piromani

Roma  – “Serve anche una fortissima azione repressiva contro i piromani e gli incendiari, per la quale oggi forze dell’ordine e magistratura dispongono di una normativa piu’ adeguata, grazie proprio al lavoro del Parlamento”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti in audizione al Senato sull’emergenza idrica e incendi. Galletti ha spiegato che la situazione e’ critica per due motivi: da un lato “abbiamo la forte siccita’ che sta caratterizzando la stagione estiva con temperature al di sopra della media e una ventilazione che favorisce il propagarsi degli incendi. Dall’altro lato c’e’ la gravissima recrudescenza di episodi dolosi, che rappresentano la stragrande maggioranza delle cause degli incendi che ancora oggi siamo chiamati a fronteggiare. Di fronte a questo insopportabile crimine contro la natura e contro ognuno di noi stiamo mettendo in campo tutte le azioni e tutto il personale – Esercito compreso – disponibile. La recente legge sugli Ecoreati ha infatti introdotto strumenti attesi da decenni contro chi fa scempio dell’ambiente. La legge ha introdotto, tra le varie novita’, il reato di “disastro ambientale”, la cui pena e’ la reclusione da 5 a 15 anni. In questa fattispecie puo’ rientrare anche l’incendio boschivo. Con l'”aggravante ambientale” e’, inoltre, possibile un inasprimento della pena da un terzo alla meta’. Questo vuol dire che si puo’ essere condannati a una pena di oltre 20 anni di reclusione. Una pena che io ritengo assolutamente adeguata, data la gravita’ del danno che quanti appiccano un incendio, specie se in un’area protetta, determina per la collettivita’. Severita’ che io ritengo adeguata e necessaria, come vedremo successivamente parlando della crisi idrica, anche nei confronti di chi capta abusivamente l’acqua dagli invasi e dai laghi acuendo le conseguenze delle siccita’”.

“Il Governo – ha aggiunto Galletti – ha presentato in commissione Bilancio del Senato un emendamento al Dl Mezzogiorno che e’ stato approvato giovedi’ 20 luglio, e ferme restando le pene gia’ previste dal codice penale in materia di incendio doloso, prevede anche la confisca a beneficio del Comune dei terreni incendiati nel caso in cui l’autore dell’incendio sia il proprietario. Inoltre e’ in corso di predisposizione un Programma nazionale di incremento della resilienza, di ripristino servizi ecositemici e di conservazione della biodiversita’ forestale nelle aree protette percorse dal fuoco, per il quale ho previsto un primo stanziamento di 5 milioni di euro. Siamo impegnati insomma per riportare quei luoghi a come erano prima degli incendi: chi pensa invece possano diventare terre abbandonate o aree da piegare agli intenti criminali avra’ dallo Stato la risposta che merita”. Il ministro ha sottolineato l’importanza della “sinergia fra le varie Istituzioni, in particolar modo fra quelle competenti per la lotta attiva, si rende necessaria per le molteplici interrelazioni che contraddistinguono la problematica degli incendi boschivi. Altrettanto opportuno e’ un cenno sulle competenze in questo campo”. Galletti ha ricordato che la materia degli incendi boschivi e’ disciplinata dalla legge quadro del 2000, che ha definito la ripartizione puntuale delle responsabilita’ e delle competenze affidate al Servizio nazionale di protezione civile e quelle affidate alle Regioni. Tale ripartizione attribuisce alle Regioni ed alle Province Autonome il compito di programmare ed attuare le attivita’ di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi ed affida al Dipartimento della Protezione Civile la responsabilita’ di garantire il coordinamento del concorso della flotta aerea dello Stato a supporto delle Regioni. La suddivisione di competenze tra lo Stato e le Regioni in materia di lotta attiva contro gli incendi boschivi non e’ mutata a seguito dell’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri, che quindi esercita anche le funzioni gia’ svolte dal primo. Allo Stato continua a spettare, in via sussidiaria, il concorso alla lotta attiva agli incendi boschivi attraverso il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco – cui e’ attribuito il coordinamento delle operazioni di spegnimento, d’intesa con le Regioni – e attraverso l’Arma dei Carabinieri per le connesse attivita’ di prevenzione e repressione. “In questo scenario – ha aggiunto -, il Ministero dell’ambiente cura direttamente la pianificazione Anti Incendi Boschivi (AIB) delle aree protette statali. In particolare, tramite gli Enti gestori, svolge principalmente attivita’ di programmazione e prevenzione sul relativo territorio naturale protetto”.

“A tale scopo – ha ricostruito Galletti -, il 3 luglio scorso ho convocato, presso il mio Ministero, un’apposita riunione per fare il punto sulla relativa pianificazione Anti Incendi e sulle forze disponibili per fronteggiare la situazione con tutte le Istituzioni cointeressate: Regioni, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Carabinieri-forestali (CUTFAAC) ed Enti gestori delle aree protette. All’esito della riunione, il 12 luglio scorso e’ stata emanata e promossa una Direttiva che evidenzia l’importanza della sinergia e della collaborazione istituzionale nella lotta agli incendi nonche’ una serie di raccomandazioni volte a rafforzare anche le attivita’ di programmazione e prevenzione. Peraltro era stato firmato, il 5 aprile scorso, un apposito Protocollo d’intesa tra l’Arma dei Carabinieri e il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Mediante tale strumento, le Parti regolano i diversi ambiti di intervento e le attivita’ di collaborazione tenendo conto che le competenze e le funzioni gia’ assegnate dalla legge al Corpo Forestale dello Stato devono intendersi trasferite al Corpo dei Vigili del Fuoco, se attinenti alla lotta attiva agli incendi boschivi con mezzi aerei e terrestri. Sono, invece, trasferite all’Arma se attinenti alla prevenzione e repressione delle violazioni in materia di incendi boschivi e al monitoraggio del territorio con raccolta, elaborazione, archiviazione e diffusione dei dati relativi alle aree percorse dal fuoco. Va ricordato, altresi’, che e’ stato sottoscritto un Accordo quadro tra il Governo e le Regioni, allo scopo di integrare ulteriormente il quadro delle iniziative assunte dal Governo per prevenire, per quanto possibile, su tutto il territorio nazionale, eventuali disfunzioni operative in materia di lotta attiva agli incendi boschivi”. Il ministro ha sottolineato che “esiste quindi una attivita’ di coordinamento fra i diversi livelli istituzionali con la quale si sta affrontando una stagione che ha tutti i caratteri dell’eccezionalita’. I Vigili del Fuoco da meta’ giugno a luglio di quest’anno hanno gia’ effettuato circa 33mila interventi a terra (contro i 73.043 nell’intero anno 2016 ed i 68.651 nel 2015); inoltre sono state gia’ attivate, nel medesimo periodo, ben 832 schede da parte del Centro operativo aereo unificato (COAU) per l’impiego di mezzi aerei della flotta statale. Inoltre il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e’ chiamato ad assicurare “le attivita’ aeree di spegnimento con la flotta aerea antincendio dello Stato”, attraverso 19 Canadair. Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha messo a disposizione anche 15 elicotteri. In virtu’ di tale sforzo il COAU oggi vanta una delle maggiori flotte di cui abbia potuto disporre nell’ultimo decennio. Inoltre l’Arma dei Carabinieri sta fornendo, per l’intera campagna estiva 2017, la disponibilita’ di altri 3 elicotteri”.