Area dello Stretto: sviluppo e promozione, riunita Conferenza

Reggio Calabria – “Lavorare ad un piano strategico che individui le piu’ importanti direttrici di sviluppo e di promozione dell’Area dello Stretto, per accrescerne le potenzialita’ in un contesto d’integrazione economico, sociale e culturale fra le due sponde, reggina e messinese, con il coinvolgimento di tutte le forze sociali e produttive e di un sistema di alleanze istituzionali multilivello, mettendo in rete progetti e interventi d’interesse comune”. Con queste parole Domenico Battaglia, presidente della Conferenza permanente interregionale per il coordinamento delle politiche nell’Area dello Stretto, ha aperto i lavori della riunione del Comitato tecnico dell’organismo (costituito da esperti e da esponenti del mondo accademico e professionale), riunitosi a Palazzo Campanella. Presenti i componenti Massimo Barilla, Michele Bisignano, Riccardo Fatarella, Giuseppe Fera, Luca Danese, Carlo De Vito, Francesca Moraci, Salvatore Patamia e Giuseppe Vermiglio. Un intenso ed articolato dibattito ha caratterizzato la seduta del Comitato incaricato – sulla base della deliberazione n. 9 dell’8.8.2017 dell’Ufficio di Presidenza della Conferenza interregionale per l’Area dello Stretto – di redigere una proposta di schema generale di Piano Strategico. “L’Area dello Stretto deve diventare un brand – ha commentato Domenico Battaglia – un’opportunita’ di valorizzazione e di attrazione degli investimenti. Per raggiungere l’ambizioso e promettente obiettivo di conurbazione e integrazione – che non esplichi i suoi effetti solo sul versante delle infrastrutture, mobilita’, trasporti e della logistica integrata ma anche sul piano della sanita’, del turismo, della cultura e dell’ambiente – servira’ affrontare tutte le possibili cause di natura giuridica e burocratica che rischiano di ritardare questo processo incontrovertibile. Il progetto dovra’ stabilire la strada dello sviluppo per l’Area dello Stretto in uno scenario di medio e lungo termine, grazie al know how e all’apporto qualificante di ciascun componente il Comitato”.
“Nella riunione – ha spiegato il Presidente della Conferenza – abbiamo tracciato una road map definendo tempi, modalita’ e raccogliendo le diverse sollecitazioni: in particolare, convenendo che l’integrazione dell’Area dello Stretto ha prima di tutto un significato politico di rivoluzione culturale rispetto ad un processo che avrebbe dovuto essere quasi naturale ma che e’ stato ostacolato da atteggiamenti localistici ed autoreferenziali. Un progetto, dunque, che dovra’ avere come cornice alcuni assi portanti quali: l’attuazione della famosa riforma del sistema delle Autorita’ Portuali, voluta dal Governo nazionale, che ha visto inglobare i porti di Gioia Tauro, Messina e Milazzo in un’unica governance, l’istituzione della ZES (Zona Economica Speciale) che dovra’ comprendere porzioni di territorio sia calabro che siciliano, individuando altresi’ quali imprese e insediamenti produttivi s’intendano privilegiare e quali settori di sviluppo si punti a valorizzare secondo quelle che sono le vocazioni del territorio, la logistica, il trasporto e la mobilita’ nell’Area dello Stretto, anche con il potenziamento ed il rilancio dell’aeroporto ‘Tito Minniti’.
“Ed ancora – ha aggiunto Domenico Battaglia – un sistema sanitario sempre piu’ integrato che potra’ vedere anche la nascita di un’unica azienda interregionale dello Stretto; il sistema universitario al centro del sapere, della conoscenza e della ricerca; l’attraversamento stabile dello Stretto (che consentira’ la realizzazione dell’alta velocita’ o alta capacita’ della rete ferroviaria), per collegare fisicamente le due sponde, che l’Europa ci chiede fortemente e che diventa punto centrale, ormai ineludibile per la sopravvivenza stessa dello status di Citta’ Metropolitana per Reggio Calabria e Messina; nonche’ le politiche e gli interventi in materia di turismo, cultura, beni culturali, artistici, architettonici e paesaggistici. Il traguardo finale – ha concluso Battaglia – sara’ quindi l’elaborazione di un Piano Strategico che parta dal basso e che veda le due Regioni protagoniste assolute nei processi complessivi di sviluppo dell’intera Area dello Stretto nei confronti del Governo nazionale e dell’Unione Europea”.

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