Bergamini: sorella, da 28 anni lottiamo per qualcosa gia’ chiaro

Roma – “In tutta questa storia e’ chiaro che non sono disposta a fare nessuno sconto a nessuno, anche perche’ le attenuanti non hanno piu’ spazio”. Cosi’ Donata Bergamini, la sorella di Denis, calciatore del Cosenza morto in circostanze misteriose il 18 novembre 1989 a Roseto Capo Spulico. Ne ha parlato oggi a ‘La Vita In Diretta’, su Rai1. “Non sono piu’ disponibile a leggere carte scritte da Gip o da magistrati dove vengono date scuse a chi ha mentito o a chi ha ucciso. Questo che sia chiaro, perche’ sono veramente stanca. La giustizia, lo sconto a queste persone, lo ha gia’ fatto: sono 28 anni che noi lottiamo per questa cosa gia’ chiara fin dall’inizio, adesso basta”. E riferendosi alla super perizia medico-legale sulla causa di morte del fratello, la donna ha aggiunto che “per quanto riguarda le indiscrezioni ne’ smentisco ne’ confermo. Mi sento di dire che per la prima volta e’ stata ascoltata la parte giusta cioe’ il corpo di mio fratello. Questo lo devo al mio avvocato, Fabio Anselmo. Ancora oggi io mi chiedo perche’ nel 2015 davanti ad una richiesta di opposizione all’archiviazione questa non e’ stata tenuta in considerazione, di cosa avevano paura?”. La donna ha quindi ribadito di non aver mai creduto all’ipotesi di suicidio del fratello perche’ “al di la’ della sua voglia di vivere, anche tutto quello che ci e’ stato raccontato non collimava con quello che noi abbiamo visto e con quello che noi abbiamo trovato quando siamo arrivati sul posto. Era una verita’ gia’ lampante fin dall’inizio e che qualcuno non ha voluto scrivere”.