Aeroporto Crotone: da Ustica al crack S.Anna, citta’ senza ali

Crotone  – Il 2018 per Crotone e’ iniziato all’insegna della mobilitazione: quella per la riapertura dell’aeroporto Sant’Anna, sul quale non si vola ormai dal novembre 2016. Dopo ripetuti annunci sempre seguiti da altrettanti rinvii, infatti, lo scalo potagorico avrebbe dovuto riaprire i battenti il prossimo 8 gennaio grazie a collegamenti giornalieri effettuati per Roma, Milano e Bologna da una compagnia austriaca, la Flyservus, la quale, tuttavia, proprio il giorno di Capodanno, ha inoltrato una mail di disdetta a tutti quegli utenti che avevano effettuato prenotazioni, adducendo come motivazione il fatto che le stesse prenotazioni erano state troppo poche. Una decisione che ha suscitato l’indignazione non solo degli utenti lasciati a terra ma di un’intera popolazione nonche’ delle varie rappresentanze istituzionali del territorio che lamentano il completo isolamento della fascia ionica, priva di collegamenti stradali, ferroviari e aerei e che sulla riapertura dello scalo hanno riposto grandi aspettative per lo sviluppo socio-economico di questa parte della Calabria. Sul banco degli imputati e’ finita anzitutto la Sacal, societa’ di gestione dell’aeroporto internazionale di Lamezia Terme, alla quale, dal febbraio dello scorso anno, l’Enac, ente nazionale dell’aviazione civile, ha assegnato la gestione trentennale anche degli scali di Crotone e Reggio Calabria. La Sacal e’ infatti risultata vincitrice del relativo bando pubblicato dall’Enac che, tuttavia, e’ stato dichiarato illegittimo dal Tar Calabria e sul quale, attualmente, si deve esprimere il Consiglio di Stato cui lo stesso ente dell’aviazione civile ha fatto ricorso.

 

Sebbene sub iudice, dal febbraio scorso, comunque, Sacal e’ a tutti gli effetti il soggetto cui compete ripristinare i collegamenti sull’aeroporto Sant’Anna di Crotone ma, anche a causa delle vicende giudiziarie che hanno interessato i manager della societa’ al cui vertice e’ poi arrivato l’ex direttore della Dia Arturo De Felice, espressamente indicato dal governatore calabrese Mario Oliverio, e’ stato necessario attendere la fine di novembre per ottenere la riapertura dello scalo. Per quel giorno era previsto il volo inaugurale effettuato dalla compagnia Flyservus con la quale Sacal ha stipulato un accordo, di cui, tuttavi,a non sono noti i termini, per effettuare i voli giornalieri dal Sant’Anna dove, pero’, il velivolo del vettore austriaco non e’ mai arrivato. Il presidente della Sacal, in quel frangente, ha fatto sapere che la data effettiva per la ripresa dei voli era slittata all’8 gennaio, anche perche’ la societa’ non era ancora riuscita a reperire una ditta che fornisse il carburante per gli aerei in transito sullo scalo. Una data che, come visto, la stessa Flyservus ha ulterioremente annullato rinviandola al marzo prossimo. La reazione non si e’ fatta attendere. E se la Sacal in una nota diffusa a poche ore dall’annullamento dei voli si e’ limitata a prenderne atto, sebbene con stupore e disappunto, dal mondo politico sono partite richieste di chiarimenti urgenti alla societa’ di gestione: dal governatore Mario Oliverio, al sottosegretario Dorina Bianchi, dal parlamentare Pd Nicodemo Oliverio al sindaco di Crotone Ugo Pugliese. Il primo cittadino ha riunito tutti i gruppi consiliari del Comune di Crotone i quali hanno emesso un documento unitario nel quale annunciano azioni di protesta a Lamezia e Roma alle quali hanno dato la loro adesione le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria, i comitati sorti a difesa dell’aeroporto. Una manifestazione e’ in programma per la prossima settimana a Lamezia davanti alla sede della Sacal.

 

 

Una storia tormentata quella dello scalo Sant’Anna, realizzato alla fine degli anni Quaranta e che ha conosciuto il massimo sviluppo a cavallo tra gli Sessanta e Settanta quando ad assicurare i collegamenti era la compagnia Itavia. Finche’ il 27 giugno del 1980 un suo aereo partito da Roma e diretto a Palermo si inabisso’ nel mare di Ustica con 81 persone a bordo. Il vettore ando’ incontro al fallimento trascinando con se’ anche l’aeroporto di Crotone che da allora ha vissuto alterne stagioni. Soprattutto per l’incapacita’ di politici e imprenditori locali di garantire un serio assetto societario. La soluzione era arrivata nel 2014 con l’approdo della compagnia low cost Ryanair che fatto registrare incrementi record del traffico passeggeri, quasi 300 mila in un anno. Ma la societa’ di gestione dello scalo, nella quale erano massicciamente presenti enti locali come Comuni, Regione e Provincia, non e’ riuscita a sfruttare l’occasione. Tanto che nel 2016 la societa’ Sant’Anna spa e’ stata dichiarata fallita. E alla fine di novembre di quell’anno Ryanair ha spiccato il suo ultimo volo. Da allora Crotone attende di tornare a volare.

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