Porto Gioia Tauro: Confindustria, tutelare lavoro ma pure imprese

Reggio Calabria – “Insieme al futuro degli ex dipendenti e delle loro famiglie, occorre tutelare le aziende e la qualita’ del lavoro per lo sviluppo reale del porto di Gioia Tauro e dell’area industriale”. Lo sostiene Confindustria Reggio Calabria, in seguito all’annunciato stato di agitazione da parte dei lavoratori della Port Agency e alla richiesta all’Autorita’ portuale di convocazione da parte della Filt-Cgil, relativamente al “mancato avvio al lavoro” dei dipendenti licenziati.
“L’associazione degli industriali reggini- spiega un comunicato – intende porre al centro del dibattito alcune riflessioni sulle criticita’ in seno all’ingessato funzionamento dell’agenzia di somministrazione del lavoro portuale, che rischiano di limitare la produttivita’ e lo svolgimento delle attivita’ nel porto di Gioia Tauro. Per colmare il fabbisogno di lavoro, le due societa’ terminaliste, Medcenter Container Terminal e AutoTerminal Gioia Tauro, sono chiamate ad attingere dalla Port Agency, nella quale sono confluiti i lavoratori licenziati da Mct, autorizzati ad accedere e ad operare presso le banchine. Tuttavia – si sottolinea – l’attivita’ non viene svolta se l’ex dipendente non ottiene un preavviso di almeno un giorno, usufruendo in questo caso dell’IMA (indennita’ di mancato avviamento). Oltre ad una retribuzione corrispondente al livello occupazionale ricoperto al momento del licenziamento, a carico delle aziende vi sono altresi’ gli adempimenti burocratici, dall’inizio alla fine dell’attivita’ lavorativa, che rappresentano un aggravio non trascurabile. La societa’ e’ obbligata, inoltre, qualunque sia la durata della prestazione richiesta, a procedere all’assunzione e successivamente al licenziamento del personale richiesto. Emerge dunque – secondo Confindustria – un sistema farraginoso, nel quale le aziende non hanno possibilita’ di scelta, non essendovi concorrenza tra diverse agenzie di somministrazione di lavoro”.

L’associazione segnala inoltre che il personale dell’agenzia “non ha al momento alcuna esperienza delle attivita’ svolte in un terminal auto. Per questo, la societa’ AutoTerminal lo scorso 31 agosto ha inviato all’Autorita’ Portuale ed all’Agenzia del lavoro formale istanza per un periodo di formazione ed addestramento di personale dell’Agenzia, ma ad oggi non e’ stato ricevuto alcun riscontro”. In merito ai fatti che hanno portato i lavoratori a proclamare lo stato di agitazione, secondo gli industriali reggini “occorre precisare come l’azienda in questione si sia avvalsa di professionalita’ con competenze specifiche non riscontrabili all’interno dell’agenzia portuale del lavoro. E’ fondamentale comprendere anche le esigenze delle realta’ che operano nel porto, le quali hanno tutto l’interesse affinche’ lo scalo raggiunga quella crescita auspicata da tutti gli attori in campo, lavoratori, parti sociali, mondo delle imprese, istituzioni e cittadini. Uno sviluppo – ee’ scritto in conclusione – che passa inevitabilmente dalla coerenza delle azioni da mettere in campo”.