Violenza donne: inchieste e processi, dati omogenei da Nord a Sud

Roma – Da nord a sud, la violenza di genere “si distribuisce in maniera omogenea e prevalente” nelle aree del Paese. E’ la ‘mappa’ che emerge dai dati raccolti nelle procure e nei tribunali, riferiti al periodo compreso tra il primo luglio 2016 e il 30 giugno 2017, contenuti nel monitoraggio condotto dal Csm, nell’ambito della pratica aperta per elaborare linee guida organizzative per gli uffici giudiziari per combattere la violenza contro le donne.
I numeri raccolti nelle procure (riferiti al periodo compreso tra il primo luglio 2016 e il 30 giugno 2017) sui fascicoli riguardanti casi di questo tipo, con autore noto o ignoto e in cui almeno una delle vittime sia donna, incrociati con quelli dell’Istat sulla popolazione residente al primo gennaio 2017, fanno emergere che il Molise si caratterizza per la percentuale maggiore di procedimenti iscritti (0,14%); tra le regioni con denunce maggiori su popolazione residente si hanno, in ordine decrescente, il Trentino Alto Adige (0,12%), la Sicilia, il Friuli Venezia Giulia, l’Abruzzo e la Campania (0,10%).
La prevalenza di procedimenti sulla violenza di genere nelle regioni del nord e del sud e’ confermata, e, anzi, appare ancora piu’ marcata, se si comprendono anche i dati dei processi giunti in dibattimento o in sezione gip: in questo caso, la Campania (0,13%), il Molise (0,10%), il Trentino Alto Adige (0,10%) e la Toscana (0,10%) sono le regioni con il numero di iscrizioni totali tra dibattimento e gip.
Questi dati sono stati al centro del convegno di due giorni organizzato da Palazzo dei Marescialli la scorsa settimana.