Gdf scopre emporio certificati falsi, 10 ordini di custodia

L’Aquila – Dieci ordini di custodia cautelare emessi dal Gip del Tribunale di Avezzano sono in corso d’esecuzione dalle prime ore dell’alba ad opera dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di L’Aquila nei confronti di altrettanti soggetti responsabili a vario titolo di frode processuale (art. 374 c.p.), corruzione (319 c.p.), falsita’ materiale ed ideologica commessa da pubblici ufficiali in atto pubblico (artt. 476 e 479 c.p.), frode assicurativa ( art. 642 c.p.), truffa ai danni dello Stato (art. 640 c.p.) e favoreggiamento (378 c.p.).
Tra le persone coinvolte, secondo quanto si apprende dalla Finanza, anche medici, imprenditori, politici locali e pluripregiudicati.
Delle dieci ordinanze di custodia cautelare, tre sono in carcere e sette ai domiciliari. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Avezzano (L’Aquila), su richiesta della Procura marsicana. L’indagine, sfociata nei provvedimenti appena eseguiti, prendeva le mosse da mirati accertamenti svolti dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Avezzano nei confronti di soggetti pubblici e privati presenti sul territorio operanti nel settore sanitario. L’attenzione investigativa si concentrava su un’importante impresa sanitaria il cui amministratore risultava dedito a condotte truffaldine anche attraverso l’illecita remunerazione di pubblici impiegati e di pubblici ufficiali al fine di ottenere false certificazioni di natura medica a se’ e alla sua famiglia favorevoli e, in particolare, alla di lui consorte. Piu’ in particolare, emergevano chiari elementi di prova circa la redazione di falsi certificati, dietro pagamento di somme di danaro, da parte di un medico psichiatra responsabile del Centro di Igiene Mentale (C.I.M.) della A.S.L. di Avezzano, il cui studio veniva sottoposto ad intercettazione ambientale ed a monitoraggio video. Tali strumenti investigativi permettevano alle Fiamme Gialle di registrare il quotidiano svolgimento da parte dell’indagato di un’incessante e lucrativa attivita’ di vendita di certificati falsi ai diversi avventori che, si presume, sulla base di un criminale passaparola, si avvicendavano nel suo ufficio. Il quadro emergente all’esito di tali indagini appariva particolarmente desolante: da una parte un rappresentante delle istituzioni che, nonostante il giuramento di fedelta’ allo Stato ed il giuramento di Ippocrate, trasformava il suo ufficio presso il Centro di Igiene Mentale, preposto alla cura di persone con malattie psichiche, in un vero e proprio emporio di certificati falsi, dall’altra un’inquietante congerie di persone, anche fra loro diverse – quali l’imprenditore, il politico locale, il medico di pronto soccorso, il dipendente della multinazionale, ma anche il vecchio migrante, il pluripregiudicato, ecc. – che non si facevano remora alcuna di pagare somme illecite pur di ottenere fraudolenti certificati medici, con cui avanzare domande risarcitorie all’esito di sinistri stradali, istanze di congedo per malattia al proprio datore di lavoro, domande di invalidita’ o di esonero dal presenziare ai processi.

Le indagini si concludevano con l’acquisizione presso il Centro di Igiene Mentale delle cartelle cliniche e dei certificati redatti dallo psichiatra e con la perquisizione degli immobili nella disponibilita’ di quest’ultimo, rinvenendo, in entrambi i casi, importanti riscontri alle ipotesi accusatorie formulate a seguito dello svolgimento delle operazioni di intercettazione. In particolare, a seguito della perquisizione eseguita presso l’abitazione del medico infedele, la Guardia di Finanza accertava l’esistenza di due locali adibiti a studio; uno di questi presentava al proprio interno un lettino medico, un separe’ ambulatoriale ed un armadio a vetri contenente numerosi medicinali. Il luogo, evidentemente, era dedicato anche alla ricezione dei pazienti, nonostante l’indagato operasse in regime di intra-moenia. Avvalora tale ipotesi il rinvenimento di altro materiale quali cartelle cliniche, ricettari, timbri dell’ASL. I casi piu’ eclatanti di mercimonio delle funzioni da parte del detto medico hanno riguardato: la produzione di elementi di prova fittizi per incrementare le richieste risarcitorie che un politico, noto a livello locale per aver ricoperto l’incarico di consigliere regionale, aveva avanzato ad un importante societa’ assicurativa; l’elaborazione di false certificazioni a favore di un altro medico per evitare a quest’ultimo il trasferimento di sede; l’attestazione di patologie inesistenti fornita ad un noto pregiudicato che si era rivolto a lui per ottenere certificazioni sanitarie che lo esentassero dal presenziare ai processi a suo carico evitandogli cosi’ situazioni “particolarmente stressanti”; il riconoscimento di false malattie psicosomatiche a due pubblici dipendenti che consentivano, ad uno, di assentarsi dal lavoro per periodi prolungati, e, all’altro, di ottenere l’esonero dalle attivita’ lavorative pur mantenendo lo stipendio; l’induzione in errore di un consulente del lavoro nominato dal Giudice del Lavoro di Avezzano che, grazie alle false certificazioni, riconosceva ad una donna una pensione di invalidita’ ai danni dell’INPS; L’operazione di servizio appena conclusa attesta l’impegno costante che la Guardia di Finanza assicura nel contrasto alle frodi nei settori della previdenza ed assistenza sanitaria ed in quello della corruzione, cosi’ contribuendo a realizzare un utilizzo trasparente ed efficiente delle risorse pubbliche.