Polizia: protesta dei sindacati contro questore Catanzaro

Catanzaro  – “Nell’esprimere piena vicinanza ai colleghi dei Sindacati di Polizia del Siulp e della Consap impegnati nella legittima battaglia di rivendicazione dei fondamentali diritti dei poliziotti della provincia catanzarese, le organizzazioni sindacali Coisp (Sindacato Indipendente di Polizia), Siap (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia), Fsp (Federazione Sindacale di Polizia) e Consap (Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia) stigmatizzano ancora una volta l’operato assolutamente negativo del questore di Catanzaro, Amalia Di Ruocco, inosservante delle regole dettate dal Ministero dell’Interno sull’andamento della ordinaria amministrazione della Polizia di Stato”. Lo affermano Rocco Morelli, segretario generale regionale del Coisp, Massimo Arcuri, segretario generale provinciale del Coisp, Vito Nuzzello, segretario provinciale del Siap, Vincenzo Paradiso, segretario provinciale di Fsp, e Antonio Cunsolo, segretario provinciale della Consap in una nota congiunta. “A Catanzaro, come a Belluno e Siracusa, – affermano i sindacalisti della Polizia di Stato – vige per i poliziotti e per i questori l’osservanza dei dettati dell’Accordo Nazionale Quadro, strumento giuridico cardine per la regolazione dei rapporti e degli eventuali conflitti fra questore, rappresentante del Ministero degli Interni, e le organizzazioni sindacali, come uniche rappresentanze dei lavoratori. Le regole “di ingaggio”, certamente sconosciute al grande pubblico, sono in fin dei conti semplici, attuabili in tavoli di concertazione, spesso efficaci se esiste il rispetto dei ruoli. A Catanzaro l’armonia – precisano i Sindacati di Polizia – che deriverebbe dal rispetto dei ruoli e’ un’utopia. Qui l’Accordo Nazionale Quadro e’ carta straccia, e’ costantemente violato, unilateralmente, dalla Di Ruocco. In occasione delle ultime consultazioni elettorali, che hanno visto l’impiego massiccio degli operatori del comparto sicurezza, come al solito attenti vigilanti sul libero esercizio al voto, il questore Di Ruocco, per comandare il personale della Digos in servizio con turnazione difforme da quella prevista, ha inviato alle organizzazioni sindacali informazione preventiva che per forma e sostanza viola l’accordo nazionale quadro poiche’, in barba a quanto previsto, ha semplicemente indicato che quel personale sarebbe stato impiegato 24 ore su 24, senza alcuna indicazione sulla effettiva tipologia dell’orario. Atti di questo tipo denotano una profonda indifferenza del Questore non solo nei confronti del Sindacato ma soprattutto nei confronti di quei colleghi che devono assicurare lo svolgimento di un servizio molto delicato per il quale l’equilibrio psico-fisico e’ condizione necessaria e sufficiente. Tale condizione puo’ essere assicurata solo dalla possibilita’ di godere di ore di riposo. Cosa non consentita dal “nostro” Questore ne’ prevista”.

“Solo a seguito di azione di vigilanza comune dei Sindacati rappresentativi della provincia, si e’ evitato un altro colpo di mano della solerte dirigente, – insistono il Coisp, il Siap, l’Fsp e la Consap – tendente a mutare l’orario di servizio dei colleghi che, gia’ in regime di settimana corta, avrebbero dovuto svolgere servizio anche nella giornata di sabato. Stiamo rappresentando il caso di Uffici non operativi ma burocratici che assolvono al gravame delle “carte” dal lunedi’ al venerdi’, che assicurano la copertura di tutti i pomeriggi e, salvo esigenze di ordine pubblico o di sicurezza pubblica valide per tutti gli operatori, riprendono la loro efficienza il lunedi’. Per ragioni ai piu’ sconosciute e per meglio andare in fondo alle terga dell’ortolano in uniforme, il Questore pretende la copertura del sabato per consentire al poliziotto designato di protrarre l’orario di servizio, di non godere del naturale spazio familiare trascurato nel corso della settimana (i rientri settimanali si protraggono fino e oltre le 18.00) di effettuare, in ragione del turn over, il servizio “da solo”, di contare il passare delle ore prefestive, di guardare e rimirare gli arredi dell’Ufficio, di meditare sulla propria esistenza e, infine, di fuggire alla campanella.” I sindacati parlano di “azione devastatrice nella contrazione dei diritti degli Operatori ed in particolare quando non fa godere ad essi il diritto del buono pasto. Quante volte il Poliziotto tipo catanzarese ha saltato il pasto, lavorando in Questura; e’ eventualita’ molto facile che si verifichi. Spesso la mensa del Polifunzionale a Cavita non puo’ essere raggiunta e anche 3 negli uffici cosiddetti “burocratici” come Gabinetto e Pasi, l’eventualita’ di proseguire nel servizio senza soluzione di continuita’ e’ pari all’esigenza connessa ad un pedinamento o a un ascolto telefonico. Andare verso il dipendente avrebbe significato allargare gli spazi interpretativi di una norma gia’ lacunosa in se’ (infatti stiamo ancora attendendo la circolare esplicativa del Ministero) ma questo non e’ nelle corde del questore Di Ruocco”. “Il risultato: spesso il collega impegnato nella redazione urgente di un’ordinanza o nella stesura di un verbale di accertamento di violazione amministrativa salta il pranzo, non raggiunge la mensa, oppure paga il panino di tasca sua”.

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