Alluvione nel Cosentino: procuratore, sequestri per evitare rischi

Cosenza – “Questo e’ un primo intervento, che e’ stato necessario per due fattori: il primo, evitare il perdurare di un pericolo concreto, e poi evitare che si possa continuare a costruire in zone pericolose, come l’alveo di un fiume”. Lo ha detto, nel corso della conferenza stampa che si e’ tenuta stamattina a Cosenza, il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, che ieri ha coordinato il sequestro di centinaia di terreni e fabbricati nella zona di Corigliano e Rossano.
“Parliamo di zone quasi tutte R4, qualcuna R3, ad alto rischio per la vita umana e danni alle cose – ha detto Facciolla – anche perche’ in quella zona ci sono stati, in media, due eventi alluvionali all’anno. La situazione peggiora, non sono state fatte opere di bonifica o di risoluzione del rischio”, ha precisato il procuratore.
“C’e’ una seconda parte dell’indagine in corso – ha detto Facciolla – e cercheremo di far luce sul perche’ sono accadute alcune cose, e perche’ ci sono state omissioni o siano state sanate opere abusive, costruite nel letto dei fiumi. L’alluvione del 2015, secondo i dati che abbiamo, e’ stato un evento normale, che e’ diventato straordinario solo per l’intervento dell’uomo sul territorio – ha detto Facciolla – perche’ l’alveo dei fiumi e’ stato molto ridotto”.
“Se si devia il corso del fiume, creando una curva artificiale, in cui il fiume dovrebbe risalire ed andare ad incanalarsi, chilometri piu’ avanti, in un torrente, evidentemente qualcosa ha determinato questa modifica – ha concluso il procuratore – e se andiamo a vedere poi che cosa c’e’ adesso sul tratto del fiume che e’ stato deviato, allora due piu’ due fa quattro, e noi stiamo lavorando in quella direzione”.

 

Alluvione nel Cosentino: pg, “rischi causati dalla mano dell’uomo”
Alla conferenza stampa dell’operazione “Flumen Luto” ha partecipato anche Otello Lupacchini, procuratore generale della Corte d’Appello di Catanzaro, che ha evidenziato che “eventi di questo genere sono causati dalla mano dell’uomo: corsi d’acqua ristretti, deviazioni, tombature, creazione di terreni coltivati dove c’era prima il greto del fiume e dove puo’ verificarsi nuovamente un’inondazione”. “Una situazione letteralmente fuori controllo” – ha detto Lupacchini, che ha parlato anche di fondi europei che non sono stati spesi per mettere in sicurezza il territorio.
“E’ sotto la lente tutto cio’ che riguarda la messa in sicurezza del territorio – ha aggiunto Lupacchini – sia sotto il profilo delle attivita’ che non si dovevano compiere che degli abusi e delle omissioni commesse in funzione del consentire un qualcosa che probabilmente non doveva essere consentito”.

 

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