Ospedale Reggio: Cgil, “assunzioni importanti ma non bastano”

Catanzaro – “Le assunzioni sono importanti, soprattutto in una terra affamata di lavoro e ancor di piu’ quando riguardano il comparto sanita’, il settore piu’ in sofferenza, deputato all’erogazione di un servizio che deve rispondere all’esigibilita’ di un diritto costituzionale di tutti i cittadini calabresi”. Lo sostengono, in una nota congiunta, il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato, e il segretario generale della Fp Cgil Alessandra Baldari. “Quanto denunciato in queste ore – proseguono Sposato e Baldari – rispetto alle modalita’ di cure erogate al pronto soccorso del Grande Ospedale metropolitano di Reggio Calabria in caso di fratture, frutto comunque di necessita’ e abnegazione di quei medici che devono fronteggiare le emergenze senza alcun mezzo adeguato, se non fosse documentato da immagini, sarebbe incredibile in un ospedale hub che deve garantire l’emergenza in tutti i reparti h 24 e da’ la misura di quanto possa precipitare in basso una struttura che contemporaneamente ha punte elevatissime di eccellenza, proprio per carenza di personale. E, pero’, l’assistenza e la cura – continua la Cgil – non sono vetrine in cui promuovere solo il marketing delle eccellenze, anche una banale frattura va curata con dignita’ perche’ ogni paziente ha diritto a cure immediate ed adeguate. Il comparto Sanita’ – dicono ancora il segretari della Cgil – e’ appetibile, non solo perche’ gestisce il 70% del bilancio regionale, ma perche’ da sempre rappresenta la cifra della gestione di un potere a cui ci si piega nel momento di massima debolezza e bisogno per soddisfare il diritto all’assistenza e alla cura. Prova ne sia il dibattito aspro che spesso si eleva tra gli attori che hanno ruoli istituzionali o interessi nella gestione del sistema sanitario regionale, non ultimo quello derivato a seguito dell’ultimo decreto commissariale che autorizza un numero ragguardevole di assunzioni, 1366, di varie figure nelle aziende sanitarie calabresi, che non risolve le gravi carenze di organico del Sistema sanitario regionale, ma che, insieme a quelle gia’ precedentemente autorizzate, per un totale di circa 4000, da fiato alla criticita’ piu’ acuta dei servizi generata dai nove anni di piano di rientro e conseguente blocco del turn over”.

Secondo Sposato e Baldari “le assunzioni sono importanti, non vi e’ dubbio, vanno fatte davvero, in tempi celeri e con metodi trasparenti e nessuna polemica puo’ essere condivisibile, soprattutto se generata da necessita’ di intestazioni di merito. Insieme a queste, pero’, e altre che ancora servono per colmare il grave gap, e’ altrettanto necessaria una programmazione mirata dei servizi, tenendo conto dei bisogni di salute dei cittadini, misurando i tempi e le liste d’attesa, innanzitutto, ma prestando attenzione anche alla qualita’ delle prestazioni e questa responsabilita’ sta in capo alla politica e alla struttura amministrativa regionale, il Dipartimento della Salute che deve essere efficiente, presente e dotato delle risorse adeguate. La continua querelle tra la gestione commissariale e la Giunta regionale ha di fatto creato un corto circuito nella gestione della sanita’ calabrese, dando la sensazione di una lotta di potere, a discapito dei cittadini”.
Il segretario generale della Cgil Calabria e il segretario generale della Fp Cgil poi osservano: “Abbiamo ancora in mente le relazioni dei precedenti accessi antimafia con conseguente scioglimento delle Aziende di Locri e Reggio, distintamente prima dell’accorpamento. Vorremmo che questo accesso antimafia fosse risolutivo perche’ se l’Asp di Reggio e’ la peggiore d’Europa, non si riescono ad approvare i bilanci e molti sono i commissari e i direttori generali che hanno provato a governarla con scarso successo, forse il problema e le responsabilita’ stanno altrove e non basta solo individuarle, ma – concludono Sposato e Baldari – vanno estirpate, i cassetti vanno aperti e svuotati per sempre, e i responsabili, tutti, devono dare conto alla legge e ai cittadini calabresi”.