Ue: relazione Colaf, in Calabria piu’ del 50% delle frodi

Roma  – Un primato tanto netto quanto triste. E’ quello della Calabria, nella classifica delle frodi ai danni dell’Unione Europea nell’utilizzo dei fondi strutturali. Nella relazione annuale del Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell’Ue (Colaf), presentata stamani a Palazzo Giustiniani alla presenza della presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati e del ministro per gli Affari europei Paolo Savona, nel capitolo dedicato alla distribuzione territoriale delle frodi risulta che, su 558 segnalazioni giunte al Comitato nel 2017, ben 305 (quindi piu’ della meta’ del totale) sono arrivate dalla Calabria. Di fronte a questo dato, le altre regioni risultano staccate di numerose lunghezze, a partire dalla seconda piazzata in questa non edificante graduatoria, che risulta la Sicilia con 33 segnalazioni. Seguono poi Toscana, Puglia e Abruzzo, rispettivamente con 30, 26 e 20 segnalazioni. Al sesto posto troviamo il Piemonte con 19 segnalazioni, al settimo il Lazio con 12 e all’ottavo la Campania con 10. Trascurabili i dati delle altre regioni, tutte sotto quota 10.

Il Comitato, nell’illustrare i dati in questione, non potendo non notare l’abnormita’ delle cifre relative alla Calabria, ha tenuto a specificare che queste “non costituiscono in alcun modo graduatorie di merito o demerito ne’ esprimono giudizi da parte dei compilatori”. Parimenti, il Comitato spiega che il dato complessivo delle segnalazioni del 2017 “risente della circostanza che il 31 marzo del 2017 sono scaduti i termini per la chiusura della programmazione 2007/2013” e che quindi “all’approssimarsi della scadenza, e’ stata svolta un’attivita’ di ricognizione di tutte le operazioni interessate dai procedimenti”. Tradotto in termini economici, la relazione evidenzia che le segnalazioni hanno coinvolto nel complesso un ammontare pari a piu’ di 86 milioni di euro, di cui 43 milioni solo in Calabria. Di questi 43 milioni, pero’, il rapporto precisa che circa 34 milioni sono gia’ stati decertificati dalla Regione Calabria, “senza quindi nessun danno al bilancio Ue”.