Zootecnia: i produttori crotonesi fanno il punto, “serve piano”

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Crotone – Si e’ svolto nella casa degli agricoltori, organizzato dalla Coop. Bioagrizoo, un incontro sul comparto della zootecnia crotonese a cui hanno partecipato allevatori, operatori ed esperti del settore e ricercatori. “Scopo della riunione – e’ scrittto in una nota – e’ stato quello di organizzare un gruppo di lavoro che dovra’ mettere nero su bianco le basi per la redazione di un documento strategico che tracci le linee future di uno dei comparti piu’ importanti della nostra provincia sia in termini economici, sociali che ambientali quale quello zootecnico. Il documento sara’ reso pubblico e discusso nelle varie sedi opportune. Si parte dal fatto che il valore della PLV del comparto zootecnico crotonese (bovini, ovicaprini, suini, avicoli, acquicoltura, apicoltura ecc..) si aggira intorno ai 100 milioni di euro ed il suo peso rispetto al valore della produzione agricola complessiva nel crotonese e’ pari al 40% circa. Gli organizzatori hanno voluto soffermarsi su determinati dati riferiti ad alcuni settori per dimostrare la valenza e l’importanza della nostra zootecnia, per quanto riguarda il settore bovini da carne abbiamo circa 40.000 vacche allevate con circa 28.000 vitelli con un apporto economico di circa 30.000.000 di euro, gli avicoli apportano circa 10.000.000 di euro (polli e produzione uova)”. Il settore ovicaprino, tra produzione di latte e di carne, si fa ancora rilevare, “garantisce un’entrata di circa 20.000.000 di euro, aggiungendo poi gli altri settori ci si puo’ rendere conto quanto sia rilevante ed importante per le nostre economia il sistema allevatoriale. Nonostante la sua importanza per l’economia territoriale – si legge – la zootecnia ha subi’to negli ultimi anni un declino generale della redditivita’, sia per ragioni connesse al mercato sia per difficolta’ legate ai vincoli e agli oneri connessi al rispetto della legislazione sanitaria e ambientale. A questi fattori se ne aggiungono altri collegati alle debolezze strutturali e alle carenze organizzative del comparto. Partendo da questi dati, dai punti di criticita’ e di forza il gruppo di lavoro – conti nua la nota – e’ chiamato a dare indicazioni su come dovra’ orientarsi e muovere la zootecnia crotonese”.

Per Franco Barretta, dell’Apz (associazione produttori zootecnici) della Calabria “occorre puntare su fattori competitivi e irriproducibili quali: territorialita’, sicurezza alimentare,presidio del territorio, management aziendale”. Mentre Salvatore Nicoscia agronomo e allevatore si e’ voluto soffermare su un nuovo modello di zootecnia, “un modello di multifunzionalita’ – ha spiegato – intesa come una realta’ produttiva orientata al mercato, che, ridefinendo i suoi assetti organizzativi, produce, congiuntamente ai prodotti di mercato , beni non di mercato, ovvero beni pubblici (mantenimento e recupero spazi paesaggistici, tutela dell’ambiente e delle risorse naturali, presidio del territorio, funzioni sociali e culturali, lotta ai cambiamenti climatici, biodiversita’, promozione di valori etici, etc)”. Carmelo Salviati, Veterinario e docente all’Universita’ di Napoli si e’ soffermato soprattutto sul controllo sanitario degli allevamenti, “confermando purtroppo come siano ancora largamente presenti patologie importanti, la cui soluzione richiede una sostanziale azione di carattere preventivo, basata su misure sanitarie ma, anche, su interventi relativi al management aziendale (strutture, tecnologie e gestione degli allevamenti) ed alla formazione ed informazione degli operatori. Questo sia in un’ottica di supporto alle aziende ma anche di garanzia della sanita’ pubblica”. Domenico Frontera agronomo e ricercatore si e’ soffermato soprattutto sulla razza podolica “che si caratterizza per il suo carattere estensivo/tradizionale, che ben si sposa con i paesaggi interni e naturali dei territori di riferimento. Esso – ha detto – si integra con diverse altre attivita’ aziendali, quali l’agriturismo, le fattorie didattiche,ecc., e con forme moderne di commercializzazione, basate sulla filiera corta”. Al termine dell’incontro il gruppo di lavoro si e’ dato appuntamento per l’inizio della prossima settimana con l’obiettivo di dare forma e corpo al documento del piano zootecnico provinciale.