Musica: Bregovic a Catanzaro, “piu’ attenzione per le minoranze”

Catanzaro  – Sara’ una vera festa in musica, quella ritmata e travolgente di Goran Bregovic, pronto ad entusiasmare anche il teatro Politeama di Catanzaro (domani, giovedi’ 20 luglio, alle 21,30) dopo aver infiammato il pubblico di tutto il mondo. Il suo tour internazionale e’ il terzo appuntamento del Festival d’Autunno e l’artista bosniaco arrivera’, per quest’unica tappa calabrese, accompagnato dalla sua tradizionale “Wedding & funeral band”. Una formazione che, assieme alle due coriste bulgare, diventa protagonista sul palcoscenico, coinvolgendo ogni singolo spettatore. Un artista che ha fatto amare la musica tradizionale del suo paese fuori dai confini nazionali e le motivazioni le spiega lui stesso.
“Credo di essere nato in tempi felici – dice – perche’, per la prima volta nella storia, le minoranze culturali hanno una grande influenza sulla maggioranza. L’eredita’ musicale dei Balcani e’ poca cosa in confronto alla grande tradizione italiana o anglosassone, per esempio, ma e’ chiaro che ne lasci comunque traccia”.
Musica per il cinema, musica per il teatro, musica per concerto: c’e’ un settore che il maestro Bregovic ama di piu’? “Negli ultimi dieci anni ho composto molta musica per il cinema. Da giovane pensavo di avere migliaia possibilita’ da ricercare. A questa eta’, consapevole di quanto la vita sia breve e del fatto che c’e’ solo una cosa che posso fare davvero con tutto me stesso, ho smesso di comporre per l’arte degli altri e mi sono limitato ai miei progetti. Sono un compositore contemporaneo che ha la fortuna di avere migliaia di persone in tutto il mondo desiderose di ascoltare il suo lavoro”.

Non e’ la prima volta che viene in Calabria. Cosa si devono aspettare i suoi fan da questo nuovo concerto a Catanzaro? Che novita’ rispetto al passato? “Il mio concerto si concentra sulla musica che ho composto per il cinema e per il teatro e soprattutto sul materiale dei miei ultimi dischi e su alcune canzoni del mio nuovo album che uscira’ il prossimo autunno. Sara’ come sempre protagonista la “Wedding & funeral band” con musicisti provenienti dalla Serbia, Macedonia e Bulgaria. Spero tanto che piacera’ al pubblico. La mia musica e’ diversa da quella che la gente ascolta su Mtv, ma mi rende felice vedere che in ogni parte del mondo mi imbatto in persone curiose che sembrino apprezzare questo strano compositore, la cui produzione non e’ la solita trovata commerciale”.
La sua e’ una musica che nasce nel segno dell’interculturalita’: alla luce di cio’ che sta accadendo nel mondo, resta fermamente convinto che solo il dialogo puo’ salvarci? “Si’, questa e’ esattamente l’idea del mio nuovo album “Three letters from Sarajevo”. Ho iniziato a lavorare a questo progetto molti anni fa. Sa, dopo la guerra, e’ come se dovessi ricordare a tutti che abbiamo un fortissimo bisogno di comunicare. Questo e’ il motivo per il quale le mie “tre lettere” sono rispettivamente cristiana, ebraica e musulmana. Il progetto ha un importante significato metaforico”.
Che rapporto ha con la musica italiana? C’e’ un artista che apprezza in particolare e con il quale, magari, vorrebbe condividere un’esperienza artistica? “Per il film ‘I giorni dell’abbandono’ ho scritto una canzone per Carmen Consoli, una delle artiste italiane che preferisco. Oltretutto lei ha interpretato il ruolo di Michaela, la fidanzata di un poliziotto nel cd della mia opera ‘Karmen with a happy end’, nel quale cantava una canzone in dialetto siciliano ‘Fuoco di ragia’. Per quanto riguarda gli altri, sicuramente ci saranno molti artisti italiani – in egual modo tra Sud e Nord – con i quali mi piacerebbe molto lavorare ma, sfortunatamente, la vita e’ breve… “.