Gioia Tauro: Cgil, “siamo alla svolta, Regione non faccia errori”

Catanzaro  – “Su Gioia Tauro siamo ad un punto di svolta. Al punto in cui si misura la capacita’ della politica di mantenere gli impegni e la volonta’ della burocrazia di non essere ostacolo alle esigenze di sviluppo della Calabria. Nei mesi passati sono stati assunti impegni importanti presso la Presidenza del Consiglio dei ministri anche con una precisa programmazione temporale degli interventi. Ma siamo gia’ in una fase di preoccupante ritardo. L’unica cosa fino adesso mantenuta e’, dopo il primo bando andato deserto, l’avvio dei lavori per il Gateway ferroviario su cui esprimiamo soddisfazione. Ma anche sul gateway e’ necessario dire che garantira’ solo una parte non rilevante di rioccupazione dei lavoratori ex MCT. Esprimiamo, invece, perplessita’ per non riuscire ad ottenere l’omologazione del secondo binario in uso ad “Auto Terminal Gioia Tauro” per consentire un flusso maggiore di trasporto su ferro delle auto da Gioia Tauro”. Lo scrivono, in un comunicato, Nino Costantino segretario della Filt-Cgil Calabria, e Mimmo Lagana,’ segretario della Filt-Cgil di Gioia Tauro. “Ma il fatto piu’ rilevante – continuano- e’ che l’istituzione della prima ZES a Gioia Tauro si sta finalmente concretizzando. E’ un risultato che ascriviamo anche alla determinazione del sindacato nazionale e calabrese. Ma la sua attuazion – aggiungono e non puo’ rimanere isolata, si devono programmare tutte quelle iniziative annunciate per rilanciare l’intera area portuale, per darle finalmente quella dotazione che tutte le aree retroportuali serie hanno, avviando anche per questa via una attivita’ di promozione delle aree portuali, che dalla Zes possano trarne vantaggi fiscali importanti cosi’ da incentivare insediamenti industriali rilevanti. Invece stiamo assistendo, in piu’ aree della regione, proprio sulla ZES, a polemiche senza alcuna ragione, a campanilismi populisti inaccettabili che evidenziano il grado di incapacita’ e di demagogia di un pezzo rilevante della classe dirigente calabrese”.

 

Resta tutto fermo, invece, scrivono i due sindacalisti, “ed e’ un fatto particolarmente grave, il percorso che doveva portare al bacino di carenaggio, un investimento che aveva destato le maggiori attenzioni e che doveva produrre le maggiori ricadute occupazionali. Perche’ e’ tutto fermo? Cosa sta ostacolando – chiedono – l’avvio dei lavori? Qual e’ il vero problema? Perche’ i 40 milioni di euro non sono ancora arrivati in Autorita’ Portuale? Perche’ la delibera della Regione Calabria e’ rimasta solo una dichiarazione d’intenti? Ci sono problemi che non conosciamo? Perche’ i consiglieri regionali di centro-sinistra e centro-destra non chiedono la convocazione di un consiglio regionale per discutere di queste cose che possono avviare un minimo di sviluppo della Regione? Il Presidente della Regione, Mario Oliverio, vuole dare queste risposte? Ci vuole anche dire, per esempio, oggi ad oltre un anno di distanza perche’ non e’ stato conseguenziale rispetto alle sue dichiarazioni di guerra quando la LCV ha deciso di investire solo in Puglia? Una cosa e’ certa – scrivono – su Gioia Tauro il sindacato e’ stato serio, determinato e responsabile, ma pensiamo che la Giunta regionale abbia accumulato gia’ una serie di errori e di ritardi. Se Oliverio continua a non dare risposte concrete – concludono – si assume una grave responsabilita’”.