Processo Perseo: udienza tra disegno accusatorio e strategia difensiva

ferraro-udienza-31

– di Giuseppe Natrella-

Lamezia Terme – Seguire un processo penale è sempre interessante dal punto di vista della cronaca giudiziaria. E’ importante seguirlo perché, avvolte, scopri nell’esame del teste e del contraddittorio “scene” nuove e diverse da quelle riportate negli atti processuali o nei cosiddetti Sit(sommarie informazioni testimoniali) che la polizia giudiziaria esegue nella fase delle attività investigative per scoprire un reato e il colpevole. Come è successo nell’udienza di oggi nell’ambito del processo “Perseo”, ascoltando cinque testimoni indicati dal pubblico ministero per dimostrare le accuse mosse a Giuseppe Notarianni ed alla moglie Carmen Bonafè (difesi entrambi dall’Avvocato Aldo Ferraro), senza che, tuttavia, sia emerso ciò che l’accusa si aspettava. Sono stati innanzitutto sentiti Caterina Miscimarra e Pasquale Miscimarra in merito a 2 assegni che, emessi a loro favore, sarebbero confluiti sui conti correnti dei coniugi Notarianni, nonchè su un assegno emesso da Bonafè Carmen a Caterina Miscimarra. Il Pubblico Ministero intendeva dimostrare che essi erano vittima di usura e che gli assegni monetizzati da Giuseppe Notarianni e Carmen Bonafè dimostrerebbe il loro ruolo di “riciclatori” dei proventi dell’attività usuraria svolta da Rosario Notarianni, Gianluca Notarianni e Aldo Notarianni nei confronti degli stessi Miscimarra. Sta di fatto, però, che dal controesame condotto dall’Avvocato Ferraro, è emerso che i Miscimarra non fossero e non siano assolutamente certi che gli assegni in questione rientrino tra quelli cambiati a usura dai Notarianni, e che, contrariamente a quanto dichiarato in fase di indagine, con Giuseppe Notarianni vi furono rapporti lavorativi che potevano giustificare l’assegno ricevuto dalla Bonafè, avendo egli realizzato un impianto elettrico presso un immobile in costruzione in Località Talarico di Lamezia Terme. Il Pubblico Ministero ha contestato al Miscimarra che in un verbale di dichiarazioni reso alla Guardia di Finanza nel 2011 egli avesse riferito di non conoscere affatto Giuseppe Notarianni, e che i lavori li fece a favore di Antonio Notarianni. Al fine di chiarire l’equivoco, l’Avvocato Ferraro ha chiesto al Presidente del collegio di essere autorizzato a porre in visione a Pasquale Miscimarra i due imputati presenti Gisueppe Notarianni Giuseppe e Antonio Notarianni, riconoscimento che ha risolto l’equivoco: “i lavori di impiantistica elettrica li ho effettuati per conto di quel signore lì”, ed il Presidente Fontanazza ha dato atto che il teste ha riconosciuto Giuseppe Notarianni come committente dei lavori. Alla richiesta di spiegare il motivo per cui in fase di indagini il testimone avesse dichiarato che Antonio Notarianni gli commissionò tali lavori, Miscimarra ha riferito di avere detto alla Guardia di Finanza che non conosceva il nome di battesimo del Notarianni con cui ebbe tale rapporto di lavoro, “poi il brigadiere mi fece dei nomi tra cui Antonio e Giuseppe, e scrisse quei nomi. Ma vedendolo oggi posso confermare di avere avuto rapporti lavorativi solo con Giuseppe Notarianni, e di non conoscere affatto Antonio Notarianni”. L’Avvocato Ferraro ha fatto emergere, infine, come il testimone non fosse sicuro che i 2 assegni contestati in imputazione rientrino tra quelli che ha cambiato da Aldo Notarianni e Gianluca Notarianni a tassi usurari, sicchè mancherebbe la prova della provenienza illecita delle somme asseritamente negoziate da Giuseppe Notarianni e Carmen Bonafè, quale necessario presupposto del reato di reimpiego di fondi di provenienza illecita. È stato poi sentito il Maresciallo dei Carabinieri Andrea Pagano, in qualità di acquirente di uno degli immobili costruiti dai coniugi Notarianni-Bonafè sul terreno di Enrico Montesanti, il quale ha dichiarato che le trattative per il suo acquisto intervennero con l’architetto Vincenzo Dattilo, e che il pagamento avvenne per euro 119 mila a favore del venditore Enrico Montesanti, ed euro 45 mila a Giuseppe Notarianni per il pagamento della sanatoria edilizia e per l’acquisto di materiale fuori capitolato. Dal controesame condotto dall’Avvocato Ferraro è altresì emerso non solo che le trattative intercorsero esclusivamente con l’Architetto Dattilo e che Giuseppe Notarianni fu solo il costruttore di essi (tanto che il pagamento è avvenuto a favore del proprietario formale), ma altresì che il Maresciallo Pagano, prima di avere rapporti con Giuseppe Notarianni , si accertò che egli avesse solo dei lontani precedenti penali risalenti al 1989, e di ciò notiziò comunque i suoi superiori gerarchici. Sono stati sentiti inoltre il Brigadiere Paolo Gigliotti in qualità di artificiere dei Carabinieri in relazione agli accertamenti tecnici da lui eseguiti sull’esplosivo sequestrato all’imputato Fausto Gullo (difeso dall’Avvocato Ortensio Mendicino), nonchè Domenico Biondo, che abitava nei pressi dell’abitazione dello stesso Gullo. Udienza rinviata al prossimo 18 agosto, data in cui verranno ascoltati altri testimoni citati dal pubblico ministero, i cui nominativi verranno indicati nei prossimi giorni in cancelleria.