‘Ndrangheta: tentato omicidio, assolti boss Mancuso ed il figlio

rp_Tribunale-Vibo-22-07-300x225.jpgVibo Valentia – Assolti “per non aver commesso il fatto” dall’accusa di tentato omicidio a colpi di kalashinikov ai danni della zia e del cugino, il boss Pantaleone Mancuso, 54 anni, detto “l’Ingegnere”, di Nicotera, nel Vibonese (catturato in Argentina lo scorso anno e poi estradato in Italia), ed il figlio Giuseppe Mancuso, 26 anni. Padre e figlio erano accusati del duplice tentato omicidio di Romana Mancuso, 70 anni, di Limbadi, e del figlio Giovanni Rizzo, 43 anni, avvenuto il 26 maggio del 2008 in localita’ “Gagliardo”, zona al confine fra Nicotera e Limbadi, nel Vibonese. Il pm della Dda di Catanzaro, Camillo Falvo, aveva chiesto 16 anni di carcere per Pantaleone Mancuso, e 14 anni di reclusione per Giuseppe Mancuso. Le indagini erano state condotte dalla Squadra Mobile di Catanzaro, all’epoca guidata da Rodolfo Ruperti, ed avevano portato nell’aprile dello scorso anno ad un provvedimento di fermo ad opera della Dda per Pantaleone Mancuso (difeso dall’avvocato Francesco Sabatino) e per Giuseppe Mancuso (assistito dagli avvocati Sabatino e Valerio Spigarelli). L’assoluzione per i due imputati e’ arrivata al temine del processo con rito abbreviato. Romana Mancuso ed il figlio Giovanni Rizzo erano rimasti gravemente feriti a colpi di pistola e kalashnikov nell’ambito di un ipotizzato contrasto interno fra appartenenti alla “famiglia” Mancuso di Limbadi. L’inchiesta non ha pero’ retto al vaglio del giudice.