Processo Perseo: verranno ascoltati i nuovi pentiti?

perseo-udineza-28-1024-di Stefania Cugnetto
Lamezia Terme – Torneranno a deporre in aula i collaboratori di giustizia? Il tribunale ascolterà anche altri nuovi collaboratori? Queste le domande al centro dell’udienza odierna del Processo Perseo, che si sta celebrando nel tribunale di Lamezia. Il pubblico ministero, Elio Romano, ha infatti, chiesto al tribunale la riapertura dell’istruttoria, appellandosi all’articolo 507. Questa richiesta porterebbe alla possibile “integrazione” degli esami di numerosi collaboratori di giustizia, pentiti legati alla cosca Giampà e che perseo-udineza-28-1024-3hanno già deposto , nei mesi scorsi, nell’aula Garofalo del tribunale. Ma non solo, il pubblico ministero vorrebbe anche , che, a rispondere alle domande di accusa e difesa siano i pentiti dell’ultima ora, cioè gli indagati che hanno deciso di collaborare con la giustizia a processo già iniziato. Tra questi ci sarebbero, i fratelli, Giuseppe e Pasquale Catroppa e Luca Arzente. La difesa si è opposta con forza alla richiesta del pubblico ministero. Molti avvocati presenti in aula si sono espressi contro la riapertura dell’istruttoria. Sono intervenuti gli avvocati Lucio Canzoniere, Luca Scaramuzzino, Francesco Siracusano, Pino Spinelli, Renzo Andricciola, Francesco Pagliuso, Salvatore Cerra, Aldo Ferraro e Pino Zofrea.
perseo-udineza-28-1024-1L’avvocato Siracusano, difensore dell’avvocato Giovanni Scaramuzzino, non solo si è opposto alla richiesta del dottor Romano, ma ha chiesto al tribunale che la posizione del suo assistito sia oggetto di nuovo processo, “nessuno ha mai parlato della vicenda elettorale che interessa l’avvocato Scaramuzzino, bisogna iniziare un nuovo processo”. Secondo il difensore, infatti, non avendo i collaboratori mai parlato della vicenda elettorale che costituisce capo d’imputazione per Scaramuzzino, sarebbe inutile un’integrazione.
L’avvocato Renzo Andricciola, esplicitando la sua netta perseo-udineza-28-1024-4opposizione all’escussione, in particolare, dei nuovi collaboratori, ha spiegato al collegio giudicante, “le loro dichiarazioni non sarebbero genuine, perché questi collaboratori sono venuti a conoscenza degli atti processuali”. Stessa richista vanazata dall’avvocato Luca Scaramuzzino.
Una lunga arringa quella dell’avvocato Francesco Pagliuso, che non condivide assolutamente la richiesta del pubblico ministero. Per l’avvocato, i verbali d’interrogatorio sono stati inutilizzabili perché manchevoli di fono registrazione. Ed in sostanza, secondo Pagliuso, la richiesta del pubblico ministero è assolutamente perseo-udineza-28-1024-2inammissibile. Sulla stessa linea l’intervento dell’avvocato  Ferraro che si è soffermato ad ilustrare alcuni aspetti giuridici rispetto alla richiesta del pubblico ministero di sentire altri “pentiti”.
Gli avvocati hanno anche avanzato al tribunale, presieduto dal giudice Carlo Fontanazza, le richieste di prova per la posizione dei loro assistiti.
La decisione finale spetta, ovviamente, al collegio. Il Tribunale si è riservato di decidere sulla richiesta delle parti, nella prossima udienza del 4 novembre. Si dovrà quindi attendere una settimana per sapere se sul banco dei testimoni siederanno i “nuovi” e “vecchi” pentiti.