Operazione Piana: in aula il cronandranghetista Cosentino

processo-piana-120116Lamezia Terme – Il più esaltante “storico” della ‘ndrangheta lametina è stato al centro dell’udienza odierna del Processo Piana, procedimento a carico di due imprenditori che secondo “l’inviato”  ‘ndranghetistico erano a disposizione del clan Giampà. Il “cronandranghetista” è il secondo collaboratore di giustizia della storia criminale lametina del 21esimo secolo, un pentito ritenuto attendibile ma che, nel 2005 venne condannato per aver accusato, pur sapendolo innocente, un agente di polizia.
Il cronocollaboratore è Battista Cosentino che oggi nell’aula Garofalo del tribunale di Lamezia, con una serie di “non ricordo”, “non so”, “non li ho visti con gli occhi miei”, “non li conosco”, ha accusato Francesco Cianflone e Antonio Gallo di essere “conniventi” con il clan Giampà. Secondo Cosentino i due imprenditori erano vicini al clan riuscendo così a prendere “facilmente” appalti per lavori edilizi sul territorio lametino. Il Cosentino rispondendo alle domande del pubblico ministero, Elio Romano, ha ricostruito la sua versione dei fatti in ordine a come il processo-piana-120116-1Cianflone fornisse alle ditte il cemento per la costruzione di immobili privati e pubblici, sostenendo per tale “cortesia” veniva sponsorizzato da Vincenzo Bonaddio, al quale l’imprenditore avrebbe consegnato grossi importi. Il collaboratore, definendosi “simpatizzante della cosca”, ha spiegato al tribunale che “ogni lavoro che si faceva a Lamezia doveva essere affidato a Cianflone”, mentre sull’imputato Gallo, Cosentino ha riferito di “conoscerlo solo di vista” , “ma so che era a disposizione della cosca”. La credibilità del Cosentino è stata messa in dubbio dall’avvocato Francesco Pagliuso, difensore di Antonio Gallo, che nel controesame ha fatto emergere qualche contraddizione rispetto alle accuse mosse nei confronti del suo assistito consegnando, poi, al collegio la sentenza con la quale Cosentino nel 2005 fu condannato dal tribunale di Lamezia per aver accusato un ispettore della Polizia.