Duplice omicidio Decollatura, Cassazione annulla ergastoli

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Roma – La prima sezione dalla Corte di Cassazione ha annullato la sentenza emessa dalla Corte d’assise d’appello di Catanzaro che il 24 marzo dello scorso anno aveva confermato due condanne all’ergastolo gia’ inflitte a Domenico e Giovanni Mezzatesta, padre e figlio, di 60 e 41 anni, accusati del duplice omicidio del 29enne Francesco Iannazzo e del 36enne Giovanni Vescio, uccisi a colpi d’arma da fuoco il 19 gennaio 2013 all’interno del “Bar del Reventino” di Decollatura, nel Catanzarese. I giudici della Cassazione oltre ad annullare l’ergastolo hanno escluso la premeditazione e dunque hanno rimodulato la condanna infliggendo ai due Mezzatesta 20 anni di reclusione. I giudici della prima sezione penale  della Corte di Cassazione, presidente, Vecchio, relatore Minchella,   hanno accolto totalmente  il ricorso redatto dall’avvocato Francesco Pagliuso che da solo ha seguito il processo sin dal’inizio.  Oggi davanti ai giudici della Casszione il ricorso redatto dall’avvocato Pagliuso è stato discusso oltre che dall’vocato pagliuso anche dai sou codifensori professore Giovavi Alicò e dell’avvocato Francesco Loiacono.
Con la sentenza emessa dai giudici di Cassazione si riscrive una nuova pagina giudiziaria sul duplice omicidio di Decollatura. Iannazzo e Vescio, secondo quanto venne ricostruito dagli inquirenti anche grazie al filmato registrato dalle telecamere dell’impianto di video sorveglianza del locale teatro del duplice delitto, furono trucidati mentre si trovavano all’interno del bar di Decollatura, a pochi passi dalla piazza centrale del paese, raggiunti da almeno sette colpi di pistola sparati da assassini a volto scoperto che agirono davanti a testimoni.
MezzatestaLa posizione di Giovanni e Domenico Mezzatesta fini’ subito all’attenzione degli investigatori in quanto la loro presenza sul luogo degli omicidi era stata accertata grazie ad alcune deposizioni raccolte dai carabinieri della Compagnia di Soveria Mannelli dai testimoni oculari, ma anche dalle immagini delle telecamere che erano state sequestrate dai militari. Segui’ il procedimento giudiziario che gli imputati scelsero di concludere quanto al giudizio di primo grado secondo la via del rito abbreviato, e la prima condanna che arrivo’ a febbraio del 2014. Solo il 14 ottobre seguente, pero’, il vigile urbano in pensione Domenico Mezzatesta, latitante fino a quel giorno, decise di consegnarsi ai carabinieri accompagnato dal suo legale, l’avvocato Francesco Pagliuso, e fu condotto nel carcere di Siano-Catanzaro. Nel processo di secondo grado la condanna di primo grado fu confermato. Ora dopo due anni la Cassazione ha annullato gli ergastoli.