Perseo Omicidi: controesame del collaboratore Vincenzo Ventura

Processo-PerseoCz-680Lamezia Terme – E’ ripreso, dopo la pausa estiva, il processo Perseo in corso di celebrazione davanti la Corte di Assise di Catanzaro nei confronti di Vincenzo Arcieri (difeso dagli Avvocati Aldo Ferraro e Vincenzo Galeota), Antonio Voci (difeso dall’Avvocato Leopoldo Marchese), Giancarlo Chirumbolo (difeso dall’Avvocato Mandarino) e Franco Trovato (difeso dagli Avvocati Salvatore Staiano e Torchia), in relazione agli omicidi di Pietro Pulice, Nicola Gualtieri, Giuseppe Chirumbolo e Bruno Cittadino. Al centro dell’udienza di oggi c’è stato il controesame del collaboratore di giustizia Vincenzo Ventura condotto dai difensori di Vincenzo Arcieri, dal quale sono emerse numerosi contraddizioni tra quanto le dichiarazioni rese in fase di indagini da Ventura e quelle rese alla scorsa udienza su domande poste dal Pubblico Ministero. Su domande dell’Avvocato Ferraro il ferraro041215Ventura, che si è auto accusato di essere stato uno degli esecutori materiali dell’omicidio di Pietro Pulice e di avere personalmente proceduto a bruciarne il cadavere abbandonato in Località Crozzano di Lamezia Terme il 29 settembre 2005, ha riferito che Vincenzo Arcieri “è rimasto in piedi freddo vicino la macchina di Pulice, per poi scappare via verso casa dopo gli spari da parte di Saverio Cappello”, con un atteggiamento incompatibile con quello di chi, secondo l’accusa, era consapevole delle sorti del Pulice tanto da portarlo sul luogo dell’agguato. Quanto alla confessione che Ventura avrebbe ricevuto da Arcieri circa il suo coinvolgimento in questo omicidio, dal controesame dei difensori di Arcieri è altresì emerso che i rapporti tra i due non erano confidenziali né stretti, e mai Arcieri aveva confidato alcunché al Ventura, né Ventura ha mai discusso le sue azioni criminali con Arcieri, il che renderebbe inconcepibile la circostanza riferita dal collaboratore, frutto probabilmente di quanto emerso oggi, ovvero, della conoscenza da parte di Ventura delle dichiarazioni che su tale vicenda erano state rese dagli altri omicidio-pulice-scena1collaboratori di giustizia Rosario Cappello e Saverio Cappello, essendo stato tratto in arresto il 18/07/2012 per l’omicidio di Federico Gualtieri nell’operazione Minerva e, nel luglio 2013, dell’ordinanza cautelare Perseo che tali dichiarazioni, ancora più approfondite, integralmente conteneva. All’esito dell’udienza, il Pubblico ministerro, anche in questo processo, ha chiesto l’esame del collaboratore di giustizia Pasquale Giampà “mille lire” sugli omicidi oggetto di questo troncone processuale, la maggior parte dei quali da lui decisi, anticipando di volere sentire anche Domenico Giampà quale ultimo collaboratore di giustizia in ordine cronologico. La Corte ha accolto tale richiesta, rinviando il processo al 18 ottobre per l’esame ed il controesame di Pasquale Giampà, indicando sin d’ora la data del 20 ottobre per la chiusura dell’istruttoria dibattimentale, per la requisitoria dell’accusa e per calendarizzare le discussioni dei difensori.