Omicidio Ciriaco: cambia giudice rinviata udienza

palazzo-giustizia-czLamezia Terme – E’ slittata al prossimo anno la sentenza relativa al processo dell’omicidio dell’avvocato Torquato Ciriaco. Ci vorranno altri quattro mesi per conoscere la sentenza. L’udienza di oggi, nel corso della quale era prevista la sentenza, è stata rinviata al 14 marzo del prossimo anno per consentire al nuovo giudice lo studio degli processuali. Nell’udienza del 21 aprile dello scorso anno il pubblico ministero aveva chiesto l’ergastolo per tutti gli imputati
Il pm Elio Romano, infatti, aveva chiesto la massima pena per i tre presunti responsabili dell’uccisione avvenuta a Maida il primo marzo del 2002: si tratta di Tommaso Anello, 51 anni, ritenuto il boss dell’omonima cosca della ‘ndrangheta; Giuseppe e Vincenzino Fruci, di 46 e 39 anni. Secondo l’accusa Ciriaco fu ucciso perché voleva acquistare una azienda edile che la cosca Anello voleva finisse ad un imprenditore già sottoposto ad estorsione.
La Dda di Catanzaro avrebbe ricostruito il movente e le modalità dell’omicidio attraverso una serie di dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia e dalla testimonianza di alcune persone acquisite nel corso delle indagini. Proprio il collaboratore di giustizia era stato incaricato dalla cosca Anello di individuare le abitudini della vittima. Il pentito, infatti, aveva svolto una serie di appostamenti nei pressi dell’abitazione e del luogo di lavoro dell’avvocato Ciriaco. Le dichiarazioni rese agli inquirenti hanno trovato una serie di riscontri. La Dda di Catanzaro, inoltre, è riuscita a ricostruire, oltre alla dinamica ed al movente del delitto, anche la pianificazione dell’omicidio, la distribuzione dei singoli ruoli e le fasi relative alla eliminazione delle tracce. L’esecuzione dell’avvocato sarebbe stata quindi opera del clan di Filadelfia che estende la sua zona di competenza fino all’Angitola, al confine con il territorio delle cosche lametine.