In carcere per intercettazione equivocata, libero dopo 20 anni

palazzo-giustizia-czTaranto  – Venti anni di carcere con l’accusa di omicidio, la condanna definitiva a 24 anni di reclusione, la revisione del processo, con la Corte di Cassazione che invia gli atti alla Corte d’appello di Catanzaro, perche’ quella di Potenza, competente sui ricorsi relativi a Taranto, aveva respinto l’istanza di remissione, infine l’assoluzione per non aver commesso il fatto da parte degli stessi giudici di Catanzaro. E’ la storia di Angelo Massaro, 55enne di Fragagnano (Taranto), assolto dall’accusa di aver ucciso Lorenzo Fersurella (morto il 22 ottobre del 1995). L’uomo fu condannato a 24 anni di reclusione sulla base di una intercettazione telefonica e di una dichiarazione di un collaboratore di giustizia che sostenne di aver saputo da altre persone del coinvolgimento del Massaro nel delitto. In particolare sarebbe stata fraintesa una intercettazione nel corso della quale in dialetto l’uomo avrebbe in qualche modo fatto riferimento all’omicidio. Nel processo, invece, e’ stato provato che Massaro si trovava in una localita’ diversa da quella dalla quale scomparve Fersurella (Manduria e non Fragagnano), portando a sostegno della tesi dell’innocenza di Massaro anche testimonianze e intercettazioni relative ad un altro procedimento giudiziario. Massaro e’ tornato in liberta’ e ora il suo avvocato, Salvatore Maggio, valutera’ la possibilita’ di ricorrere con un risarcimento danni al ministero di Grazia e Giustizia per ingiusta detenzione.