Lamezia: Stalking e femminicidio tema della lezione penale

Pino Zofrea - Giovanni Garofalo - Francesco Pagliuso

Nella foto da sinistra Pino Zofrea – Giovanni Garofalo – Francesco Pagliuso

di Claudia Strangis

– Lamezia Terme – “Stalking e femminicidio” e’ il tema della prossima lezione della Scuola Territoriale della Camera Penale di Lamezia che si terrà nell’aula del Tribunale lametino, il cui relatore sarà Giovanni Garofalo. La violenza verso le donne è un problema mondiale non ancora sufficientemente riconosciuto e denunziato e, ad oggi, convalidato anche dalle molteplici ricerche condotte su diversi livelli ed in differenti contesti. Sono molte, infatti, le donne che hanno subito nella loro vita una qualche forma di violenza, anche all’interno della loro relazione di coppia e nella loro famiglia d’origine: violenza di tipo fisico, sessuale o psicologico. Le ricerche compiute negli ultimi dieci anni dimostrano che la violenza contro le donne è diffusa, nei paesi industrializzati così come in quelli in via di sviluppo. Le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi sociali o culturali, e a tutti i ceti economici. Da tempo poi è risaputo che la violenza di genere si esprime sulle donne in vari modi: esiste la violenza domestica esercitata soprattutto nell’ambito familiare o nella cerchia di conoscenti, attraverso minacce, maltrattamenti fisici e psicologici, atteggiamenti persecutori, percosse, abusi sessuali, delitti d’onore, uxoricidi passionali o premeditati. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, almeno una donna su cinque ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo nel corso della sua vita. E il rischio maggiore sono i familiari, mariti e padri, seguiti dagli amici, vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi di lavoro o di studio. Le conseguenze di una violenza fisica e sessuale sulla salute di una donna possono essere molteplici e di gravità anche profonda. Tra le principali, non solo le lesioni di tipo fisico (lacerazioni, lividi, fratture, danni oculari, gravidanze indesiderate, malattie a trasmissione sessuale, etc.) ma anche i danni sul piano psicologico (depressione, abuso di alcool, disturbi dell’alimentazione, insonnia, sensi di colpa, attacchi di panico, fobie, etc.). Il tutto fino a sfociare in comportamento autolesionista o addirittura suicida qual’ora la morte non sia, in casi estremi, provocata dalla stessa persona che usa violenza sulla donna. Ecco, quindi, che tra le prime cause di morte o d’invalidità nel mondo per le donne non ritroviamo esclusivamente le malattie, la guerra o gli incidenti stradali ma anche la violenza domestica (fisica e/o sessuale) subita dalla donna da parte del marito, di un partner, del genitore e a volte anche di un figlio. Recentemente, inoltre, le ricerche psicologiche, mosse dai fatti di attualità e cronaca nera, hanno dato rilievo ad una nuova e molto diffusa forma di violenza contro le donne, il cosiddetto stalking, cioè il comportamento, prevalentemente maschile, caratterizzato da persecuzione reiterata, molestie asfissianti, appostamenti, intromissione nella vita privata. Un tema, purtroppo, quanto mai di attualità e che spesso è protagonista delle pagine di cronaca nera dei giornali. E nel corso della lezione nell’aula Garofalo, tale tema, sarà trattato dal punto di vista giuridico, tenendo conto delle ripercussioni dal punto di vista penale.