Lamezia: Calabresi nel Mondo diventa un caso politico

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di Claudia Strangis –

Lamezia terme – Calabresi nel Mondo, la fondazione che fa capo al deputato lametino di Forza Italia Pino Galati, al centro delle polemiche politiche degli ultimi giorni, diventa un caso politico per la giunta Speranza. Infatti, tre esponenti del Pd lametino, Giuseppe Petronio, Italo Reale e Gennarino Masi, che riferendosi alle notizie giornalistiche degli ultimi giorni relative alle fondazioni “Calabresi nel Mondo”, Terina e Calabria Etica” si chiedono se le indistinte forze politiche, non debbano formulare “una valutazione complessiva sui metodi di gestione e sulla utilità di alcuni investimenti che la nostra Regione ha effettuato attraverso le suddette Società in House”. In particolare i tre esponenti ritengono che sia “utile ed urgente un nostro incontro per valutare assieme l’incidenza, anche di natura etica, che dette situazioni hanno avuto e possono continuare ad avere sulla gestione ordinaria del Comune e sulle valutazioni che la pubblica opinione ha già fatto e potrà fare nel proseguo del tempo”. Quindi scoppia un problema etico su una vicenda nota a tutti da diverso tempo. Una storia che e’ diventata di attualità solo per il fatto che sono stati resi pubblici i dati relativi alla fondazione, ma che a Lamezia conoscevano in tanti, anche in relazione di due componenti della giunta Speranza.
Negli elenchi della fondazione, infatti, che nello statuto si propone di promuovere la Calabria all’estero, risultano diversi nomi “noti” tra gli assunti. Tra questi, e questa è stata la sorpresa più grande, sono comparsi anche nomi dell’attuale giunta di Speranza, come l’ex vicesindaco Francesco Cicione e l’assessore Giusy Crimi, oltre ad alcuni rappresentanti dell’Arci come Antonio Scaramuzzino, Francesco Falvo D’Urso e Gennaro Di Cello. Dopo che la notizia è stata riportata da alcuni giornali regionali, le polemiche non si sono fatte attendere. Ieri, invece, la richiesta del movimento Lamezia Insieme, che sostiene la candidatura a sindaco di Rosario Piccioni, che chiedeva l’abolizione di tutte le fondazioni regionali e, in precedenza, anche quella dell’altro candidato alle primarie del centrosinistra Nicolino Panedigrano, che aveva criticato aspramente la notizia delle assunzioni della fondazione “Calabresi nel mondo” ritenendola “una insana commistione della Giunta Speranza e dell’Arci con il Mondo del Galati calabrese”. Le contrattualizzazioni messe in atto dall’ente che fa capo a Galati e i relativi stipendi, secondo Panedigrano, non verrebbero rimborsati alla Regione dalla Comunità Europea ma direttamente dalle tasse dei calabresi. La vicenda “Calabresi nel mondo” porta alla ribalta dell’attualità politica un sistema perverso che da anni impera nelle varie amministrazioni comunali e che e’ stato sottovalutato anche da chi doveva indagare.