Lamezia: presentato “un popolo di debitori”

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Lamezia Terme – Una cornice di pubblico, qualificato e attento, ha partecipato alla presentazione del libro “Un popolo di debitori” con l’intervento dell’autore, Miro Renzaglia. L’evento, organizzato da Fratelli d’Italia di Lamezia Terme, si è svolto sabato 28 febbraio nella sala della propria sede. Alla presentazione, fatta da Domenico Chirumbolo, segretario lametino di Gioventù Nazionale, è seguita l’introduzione di Vittorio Gigliotti, Presidente di Cantiere Laboratorio, che ha definito il libro di Renzaglia “un essenziale strumento per chi intende addentrarsi nella conoscenza dei meccanismi perversi della finanza”. Un vero e proprio manuale di sopravvivenza economica, in un tempo in cui ci si indebita, non per bisogni secondari, ma, per esempio, per pagare il mutuo della casa o, addirittura, per riuscire ad arrivare e sopravvivere, all’ultima settimana del mese. Un libro che semplifica e porta a conoscenza il mondo dell’economia del quale si cerca, in ogni modo, di renderci lontani, estranei ed inconsapevoli, solo per renderci ulteriormente schiavi. Nel suo mirabile intervento o “narrazione”, come ama definire il suo lavoro editoriale, l’autore ha trattato in modo chiaro e sintetico, la storia del sistema bancario, dalle sue origini fino all’introduzione dell’euro, allo strapotere dei banchieri. Avendo come riferimento quello che definisce il “Maestro”, cioè Ezra Pound e le sue tesi economiche, Renzaglia dichiara come per l’autore dei “Cantos”,” il nodo da sciogliere era quello fra interessi finanziari ed etica dello Stato perché “nessun sistema si dimostra veramente buono se chi lo deve realizzare non è sorretto da un fortissimo senso etico”. “L’avvertimento di Pound – dice Renzaglia – era rivolto agli uomini del nostro tempo ed agli avvenimenti i quali, sempre in maniera più drammatica, sono seguiti all’epilogo della Seconda Guerra Mondiale fino alle guerre umanitarie, alle missioni di pace, alla lotta al terrorismo, che sono, in realtà, la proiezione della lotta mortale fra l’usura apolide e piratesca e gli interessi di uno Stato “ideale” che, rifiutandosi di asservirsi alle logiche finanziarie finalizzate al puro profitto, e a indebitarsi, dovrebbe difendere le ragioni vitali dei popoli. Siamo tutti debitori e non solo di Equitalia. Anzi, la nostra identità di cittadini del mondo è soprattutto quella del “debitore”. Il debito, pubblico e privato, detta le nostre scelte e perfino ci costringe ad accettare le scelte che non abbiamo fatto: vedi governo Monti, Letta, Renzi. Un bel valzer, insomma, di banche, banchieri, politici prestati alle banche e banchieri prestati alla politica, senza distinzione di schieramenti, che va avanti da qualche decennio”. L’autore del libro, alla fine ha risposto alle domande dei convenuti.Ha partecipato all’incontro e preso la parola, tra gli altri, il candidato a sindaco di Lamezia Terme, avvocato Armando Chirumbolo. Ha concluso e portato i saluti di Fratelli d’Italia Pasqualino Chiaravalloti.

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