Lamezia: Grandinetti, “oggi parte la primavera lametina”

Francesco Grandinetti

Francesco Grandinetti

-a cura di Francesco Grandinetti

Non c’è più tempo per giocare. Lamezia ha necessità della compattezza dei cittadini per mandare via la vecchia oligarchia politica cha da Roma, attraverso i poteri di Catanzaro, vuole rimanere in sella a danno di Lamezia. Tutti, indistintamente, non vogliono mollare la preda e non contenti di quello che hanno fatto a Lamezia, anzi sarebbe meglio dire che non hanno fatto per Lamezia, vogliono continuare a comandare e ad imporre la loro volontà. Oggi deve iniziare una rivoluzione Lametina. Devono andarsene. In questi ultimi giorni sto vedendo cose da far rabbrividire. Tattiche, imbrogli politici, ingerenze catanzaresi, accordi trasversali sempre a danno della nostra Lamezia. Giorni fa ero scoraggiato, forse un piccolo segno di debolezza davanti a tanta superbia, ma oggi, costi quel che costi, avrò due mesi per mandare a casa insieme ai cittadini chi continua a vestire di Chiffon e profumarsi con Chanel alla faccia della povera gente che veste e si profuma cinese. Questa volta non ce la faranno. Lamezia deve ripulirsi e scrollarsi dai poteri forti, da chi prende stipendi da capogiro per non fare niente per noi. Deve scrollarsi di chi incurante del proprio stipendio da parlamentare è alla ricerca di altre prebende per aiutare i calabresi nel mondo…. Vedo già una città liberata dalla oligarchia politica, vedo già i veri militanti dei partiti blasonati imboccare la via della rivolta verso chi si fa vedere solo durante le elezioni alla faccia dei giovani militanti che lo fanno per pura passione. Vedo i militanti con la voglia di impossessarsi dei partiti e ridare loro dignità per fare vera politica. Vedo già tra noi il coraggio di gridare “è ora che ti riposi”, a chi ha voluto chiudere nel 2007 la Sanità a Lamezia e fa finta di niente. Vedo già la gente che va in massa a votare, invece di non farlo, per riportare questi “potenti politici” alla normalità di tutti, senza privilegi, e fargli assaporare le problematiche dei comuni mortali. Avrò attacchi, avrò problemi, ma non mi importa. Oggi non sono solo un rivoluzionario del 2005, oggi sono anche il Presidente del Consiglio di questa città e le mie parole hanno più peso perché non mi sono adagiato alla comodità. Ogni giorno decine di persone mi scrivono per trovare lavoro, per trovare soluzioni per pagare le bollette della luce, per trovare casa ed io non ho risposte se non quella di dare un pò di fiducia nella vita. Ora voglio cercare di dargli risposte e se non posso fare altro almeno gli darò tutto il mio impegno per tentare l’ultima volta a mandare a casa chi non rema insieme a noi.