Lamezia: Benincasa, propone istituzione commissione urbanista di ragazzi

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Lamezia Terme – Ricevendo da Marco Fé, presidente dell’Associazione “Ragazzi in Gamba” di Chiusi, l’attestato di “Educazione alla creatività per aver camminato sul ponte della Bellezza” ho realizzato l’idea che per essere migliori abbiamo bisogno di questi ragazzi; che la nostra città davvero può farcela se ascolta l’armonia del loro baccano. Sono grata a questo mondo di folli adulti che da decenni portano avanti la “Rassegna dei ragazzi in gamba”, mai stanchi e incredibilmente innamorati della fatica di stare dietro a musicisti, attori, cantanti, ballerini e majorette under 16, 15, 14 13. In un mondo di tecnici che cerca di costruire spazi specializzati in cui “rinchiudere” i ragazzi ultracinquantenni, Carlo, Gaetano e Marco, fieri condottieri della Rassegna, si sforzano all’incontrario riuscendo – il come è miracoloso- a coinvolgere altri adulti, come quelli dell’Associazione San Nicola, altri insegnanti e dirigenti come Rosanna Bilotta dell’I.C. “Nicotera – Costabile”: tutti felici e consenzienti per “tormentare” scuole, teatri, strade e piazze con il fiume colorato di ragazzi. Ci sono riusciti anche questa volta, e nella piazza e per le strade di una Sambiase fiera hanno emozionato tutti affidando alle voci bianche dei ragazzi i versi del poeta Franco Costabile.

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Da questi “folli” in azione, in questi anni di amministrazione ho realizzato una idea che voglio tradurre in un appello al Sindaco che verrà: Istituire in ogni quartiere una commissione urbanistica composta da ragazzi, da cui ottenere pareri vincolanti sui progetti che riguardano strade, piazze e nuove costruzioni. Con una commissione così, pensata come un gioco ma prendendo i loro consigli sul serio, ne otterremmo una cura fisiologica contro i guasti presenti nel territorio (talvolta pensati e autorizzati da fior di tecnici strapagati… ma questo solo tra parantesi). Ne ricaveremmo una città più bella e a misura di bambini; anche per quelli che non hanno la possibilità di pagare per guardare un film o andare a teatro; anche per quelli che vorrebbero semplicemente poter lanciare un pallone o usare la musica, i colori, le matite e le parole per esprimere le loro emozioni, senza ticket e senza ricevere proteste perché ci disturbano. Ci vogliono spazi pensati da loro con regole fatte da loro. Cambiando i versi, io credo che del domani vi è una certezza: il polso dei ragazzi è il migliore per riequilibrare le scelte e misurare le amministrazioni. L’idea non è diventare Ercole o Peter Pan, ma ricominciare a guardare le cose con i loro occhi. Pensare con altri occhi: quando i ragazzi dicono “basta compiti” forse ci chiedono di avere anche il tempo di sperimentare e conoscere se stessi (la mente è fatta anche per pensare e creare mondi nuovi). Quando i ragazzi sbuffano “Basta essere accompagnata a scuola” forse è perché camminando lungo il tragitto per la scuola cominciano a sentirsi più responsabili (anche noi ci accorgeremmo dove servono i marciapiedi e dove le piste ciclabili) verso i rischi e superandoli crescono più sicuri; quando i ragazzi dicono “Basta regole” è perché vorrebbero chiederci di costruirle insieme ( le regole migliori sono quelle che vengono fuori da chi ne fa esperienza). Dico forse perché sono sicura che è il metodo migliore per pensarci un po’ su e salutare la Rassegna e i suoi organizzatori con un grazie che continua, dopo le parole.
A cura di Teresa Benincasa Consigliere Comunale- Presidente IV Commissione “Cultura”