Comunali Lamezia: Ruberto, i Lametini non possono più continuare ad essere dei sudditi

ruberto-16-05

Lamezia Terme – Si è conclusa ieri sera, sabato, la terza ed ultima tappa della manifestazione «Prima gli ultimi» del candidato a sindaco Pasqualino Ruberto che ha incontrato gli abitanti dell’estrema periferia di Sant’Eufemia (Lamezia Sud) in Via Edoardo Felice Fiore (già Contrada Pitizzanni) per presentare alcuni dei 144 aspiranti consiglieri delle liste che lo sostengono nella corsa alla carica di Primo Cittadino.
Il nuovo incontro ha fatto seguito a quelli tenutisi rispettivamente martedì scorso nel rione «Ciampa di cavallo» e giovedì nel «Villaggio Kennedy». Le tre zone sono state prescelte come simbolo delle periferie degradate della città e non perché siano effettivamente le «ultime» per importanza o dignità.
Ad introdurre la serata è stata Anna Maria Notaris che ha presentato i candidati residenti nella zona. Primo a prendere la parola è stato Enzo Bartoletta (lista «Lamezia nel Cuore») che ha evidenziato il degrado in cui versa questa estrema periferia sud di Lamezia, dove le opere primarie sono incomplete o fatiscenti, a partire dalle fognature per finire alla viabilità che presenta diverse strade incomplete e senza sbocchi.
Subito dopo ha parlato Pasquale Chiaravalloti (lista «Fratelli d’Italia») che ha sottolineato come sia urgente e necessario valorizzare il Rione Pitizzanni da collegare (attraverso via Boccioni) al nuovo lotto Ginepri e al suo lungomare.
Vittoria Masi (lista «Lamezia nel Cuore») ha invece ricordato le tante risorse trascurate e poco sfruttate del non lontano sito archeologico di Sant’Eufemia Vetere che andrebbe rivalutato.
Per la lista «Labor», è intervenuta la candidata Vittoria Dalife da sempre impegnata in attività sociali che ha lanciato un invito ai cittadini: ossia di pensare al futuro della città scegliendo la competenza e la lungimiranza di Pasqualino Ruberto come il solo in grado di guidare una fase nuova per Lamezia.
È stata poi la volta di Maurizio Masi («Lamezia nel Cuore») il quale ha inteso ringraziare la cooperativa «Malgrado Tutto» nella persona del suo Presidente Raffaello Conte per la recente pulizia degli invasi idrici, i quali altrimenti avrebbero continuato a versare in condizioni da terzo mondo. Lo stesso ha ricordato poi come il canile comunale sia stracolmo e non più assistito, con il rischio di far proliferare il pericoloso fenomeno del randagismo nella zona.
Altro invito rivolto a Ruberto, qualora diventasse sindaco, è quello di mettere mano alle esose tasse comunali sullo smaltimento dei rifiuti nel settore commerciale che ha raggiunto cifre insostenibili.
Da ultimo, è intervenuta Maria Elisa Piraina (lista «Labor») che ha risollevato l’indecorosa questione del fenomeno prostituzione nella zona adiacente alla locomotiva d’epoca posta a poche centinaia di metri dalla stazione ferroviaria.
Conclusi gli interventi dei candidati, ha preso la parola Pasqualino Ruberto che ha ringraziato tutti i candidati per l’impegno concreto ed incessante che stanno profondendo in questa campagna elettorale, facendosi portatori delle infinite attese e richieste dei cittadini dei numerosi quartieri di Lamezia a cui fanno riferimento.
L’azione del prossimo sindaco, secondo Ruberto, dovrà svolgersi attraverso due livelli: uno riguardante la gestione ordinaria che dia immediata vivibilità ai quartieri degradati; l’altro un’azione straordinaria a medio e lungo termine per immaginare un volto completamente nuovo per la città.
Si tratta di una grande sfida iniziata il 23 dicembre dello scorso anno (data di presentazione ufficiale della sua candidatura), che potrebbe sembrare vera e propria follia stante al grave stato finanziario in cui versa l’amministrazione comunale, lasciata in eredità dal governo Speranza. «Ci vorrà un gran coraggio a fare il Sindaco di un città con un piano di rientro che sfiora gli 80 milioni di debito!»
A questa cifra si dovrà aggiungere il risarcimento della sentenza ICOM che sarà pronunciata in novembre e che potrebbe aggirarsi tra i 15 e i 40 milioni di euro.
Ruberto ha poi lanciato un inquietante allarme: dalla relazione del conto consuntivo per il 2014, sembrerebbe che la situazione economica comunale si sia ulteriormente aggravata con numeri da «far rabbrividire». Nei prossimi giorni, dopo un approfondito studio della relazione, lo stesso fornirà notizie più dettagliate sul nuovo macigno che starebbe per abbattersi sulle teste dei Lametini.
Per uscire da questa grave situazione occorrerà un sindaco dotato di fantasia, capacità politiche ed amministrative di provata esperienza e soprattutto di un grande spirito di aggregazione che sappia unire tutte le forze sane e professionali per far fronte a questa grave emergenza.
«Basta con amministratori miopi e incapaci che si sono limitati solo a governare le piccole cose, senza mai un minimo di concertazione» ha detto Ruberto.
«Lamezia non ha mai avuto una testa pensante: è giunta ora di darle un ruolo importante ai tavoli di concertazione in ambito regionale per evitare che la città continui ad essere depredata!»
Per Ruberto, i Lametini non possono più continuare ad essere dei sudditi: per questo occorre mandare a casa tutta quella classe dirigente che ha creato lo sfacelo in cui versa la città.
L’ultima nota è stata riservata al concetto di salvaguardia del passato: la storia, specie quella d’epoca fascista dell’ex comune di Sant’Eufemia, non può più passare per «una vergogna»: si tratta di un patrimonio che va salvaguardato e valorizzato: chiaro riferimento all’ex Zuccherificio, autentico museo di archeologia industriale che — nonostante la disponibilità dei proprietari — l’attuale amministrazione non ha saputo valorizzare in alcun modo.
Se verrà eletto sindaco, Ruberto annullerà tutte le «differenze ideologiche» che hanno da sempre frenato questi processi di recupero storico, frutto di una miope e antiquata concezione vetero-comunista. Egli è sicuro che anche per questa ragione otterrà numerosi consensi da parte dell’elettorato sia di Centrosinistra che di Centrodestra ormai stufi e delusi da questo tipo di mentalità del muro contro muro ideologico.
«Alla mentalità liberista — ha concluso Pasqualino Ruberto — io saprò unire l’anima socialista, mettendo insieme due storie che convivranno in assoluta armonia!»