Lamezia e’ ancora governata dalla mafia? Condizionerà le elezioni amministrative?

Lamezia by night

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Lamezia Terme – Lamezia, la terza città della Calabria, è ancora “governata” dalla mafia? E’ un interrogativo al quale nessuno potrà mai rispondere,  anche alla luce delle recenti operazioni antimafia, anche se c’è qualcuno che ancora avanza dei sospetti e quindi scende in piazza per dire che “Lamezia è contro la mafia” e dice “no ad un nuovo scioglimento del consiglio comunale”, dimenticando il passato. Sono convinti che una certa parte politica, cioè il centrodestra, se  dovesse vincere le elezioni, il prossimo consiglio comunale sarà sciolto per infiltrazioni mafiose, dimenticando che quello in via di autoscioglimento per fine consilialutura ha ospitato tra i suoi banchi alcuni consiglieri comunali eletti dalle ndrine lametine. E tutto ciò può riscontrarsi negli atti dell’operazione antimafia “Perseo”, dai quali emerge che la cosca Giampà aveva anche «il potere» di condizionare il voto e fare pressioni perché la libera espressione democratica venisse condizionata a favore dei candidati e della coalizione politica che intendeva privilegiare. Del resto lo svela lo stesso Giuseppe Giampà, l’ex padrino diventato collaboratore di giustizia, quando, rispondendo alle domande degli inquirenti, afferma che «per quanto riguarda l’appoggio elettorale che la mia associazione ha fornito a candidati a varie elezioni, posso dire che ricevevamo una serie davvero consistente di richieste». Alcuni nomi indicati dall’ex padrino sono stati coperti dal segreto istruttorio. Le pagine omissate che riguardano l’aspetto elettorale sono diverse: questo lascia dedurre che sono molte le persone che si sono rivolte alla cosca. Ma probabilmente nelle ultime elezioni amministrative non è stata solo la cosca Giampà a sponsorizzare candidati al Consiglio comunale, dal momento che sul territorio lametino gravitano altre consorterie criminali che controllano il territorio dell’ex Comune di Sambiase e le zone della montagna e l’ex Comune di Sant’Eufemia Lamezia e che quindi abbiano potuto far eleggere i propri rappresentati, i cosiddetti “colletti bianchi” che vengono utilizzati dalla cosca come specchietto per ottenere appalti, concessioni edilizie in spregio a regolamenti e norme edilizie, come nel caso di alcuni immobili sequestrati dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’operazione “Perseo”.

Quindi, come ha dimostrato l’operazione “Perseo”, ci sono ancora soggetti in libertà, «a disposizione», dei clan lametini. Cosche che da anni avvelenano la terza città della Calabria, mettendo le mani sugli appalti e sulle forniture, compiendo estorsioni (sono stati ricostruiti almeno 100 casi) e, soprattutto, godendo di una puntuale rete di protezione.