Lamezia: Camera Penale, Silvestri la prova del dolo nel traffico della droga

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Lamezia Terme – L’associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti nella giurisprudenza, i requisiti strutturali dell’associazione e la prova del dolo di partecipazione dei singoli partecipanti, sono stati i punti al centro dell’ultima lezione della Scuola Territoriale della Camera Penale di Lamezia Terme. Dominus della lezione, è stata, la dottoressa Angelina Silvestri, già magistrato presso il tribunale Lamentino, orea ins ervizio presso la Corte di Apello di Catanzaro, che tempo fa aveva tratto magistralmente il tema legato agli “stupefacenti” –alla “droga” – in una accezione più diffusa anche se meno accettabile del termine, con una disamina tecnica (scientifica e giuridica).
Ed anche questa lezione è stata coinvolgente percè si è soffermata ad analizzare la norma cardine su cui si impernia tutta la disciplina sanzionatoria in materia di sostanze stupefacenti. Spiegando che in materia di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti la partecipazione alla compagine criminosa può essere desunta anche dalla commissione di singoli episodi criminosi, sottolieneando che e  è altrettanto indubbio che il vincolo associativo possa essere ravvisato anche tra il fornitore ed il venditore al minuto che si avvalga consapevolmente delle risorse dell’organizzazione con la coscienza di farne parte, ma è altrettanto indubbio che il vincolo associativo non possa essere semplicisticamente dedotto da una serie di operazioni, anche frequenti, di compravendita di sostanze concluse tra le stesse persone, in quanto è necessario che gli acquirenti agiscano con la volontà e la consapevolezza di operare in qualità di aderenti ad un’organizzazione criminale e nell’interesse della stessa. Per il magistrato, qundi, é necessario, cioè, che le condotte desumibili dai singoli episodi criminosi siano in grado di attestare, per la loro univoca connotazione, al di là di ogni ragionevole dubbio, un ruolo specifico della persona funzionale all’associazione ed alle sue dinamiche operative di crescita e di espansione criminale, e che le stesse siano espressione non occasionale dell’adesione al sodalizio criminoso ed alle sue sorti, con la coscienza immanente e la volontà del singolo di farne parte e di contribuire al suo illecito sviluppo.

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Ed entrando nel merito della legge la dottoressa Silvestri ha illustrato i diversi articoli della norma cardine su cui si impernia tutta la disciplina sanzionatoria in materia di sostanze stupefacenti. Ed entrando nel merito della associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, e facendo riferimento alla sentenza n. 6990 del 13 febbraio 2014 della Corte di Cassazione, sezione III, ha sottolinea che “l’associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti sussiste non solo nel caso di condotte parallele poste in essere da persone accomunate dall’identico interesse di realizzazione del profitto mediante il commercio di droga, ma anche nell’ipotesi di un vincolo durevole che accomuna il fornitore di droga agli acquirenti, che in via continuativa la ricevono per immetterla nel mercato del consumo, non essendo di ostacolo alla costituzione del vincolo associativo e alla realizzazione del fine comune né la diversità di scopo personale, né la diversità dell’utile, ovvero il contrasto tra gli interessi economici che i singoli partecipi si propongono di ottenere dallo svolgimento dell’intera attività criminale”.  Ad introdurre la realtrice sono stati il Presidente ed ilvice persidente della Camera Penale, gli avvocati Pino Zofrea e Ortensio Mendicino e l’avvcoato Teresa Bilotta.