Lamezia: Grandinetti, “continuo a puntare il dito” su Talarico

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Lamezia Terme – Francesco Grandinetti, torna di nuovo a puntare il dito contro l’ex presidente del Consiglio regionale della Calabria, Franco Talarico che nei gironi scorsi aveva replicato alle prime accuse che l’ex presidente del consiglio di Lamezia Terme gli aveva mosso ritenendolo responsabile dello stato di criticità della sanità lametina. Sotto forma di lettera Grandinanti spiega il perché continua a puntare il dito su Talarico.

Ecco la nuova nota di Grandinetti:

“Caro Talarico, continuo a puntare il dito su di lei perché avevo creduto molto nella sua persona quando prometteva insieme a me che se fosse stato eletto alla Regione avrebbe ridato slancio al nostro Ospedale, avrebbe fatto “rispettare” le leggi popolari da me e da lei presentate per il ripristino dell’ASL a Lamezia, anche se solo sotto forma di azienda unica sanitaria regionale, perché avevo creduto in lei quando in più occasioni, prima della sua elezione a Presidente del Consiglio Regionale, aveva promesso il suo impegno anche in consiglio comunale per la creazione del Trauma Center a Lamezia. Ecco perché da un grande entusiasmo per la sua elezione, avvenuta dopo la gestione Loiero che aveva di fatto messo una croce sul nostro Nosocomio, sono passato ad una forte delusione per la sua disattenzione sull’ospedale. Non so come Talarico fa a dire che ha evitato l’espolizione del Giovanni Paolo II quando si sono maturate durante la gestione Scopelliti Talarico le tantissime carenze di unità mediche e tecniche e di quasi tutti i Primari. Come dimenticare le battaglie che ho fatto durante il mio unico anno in cui ho fatto il Presidente del Consiglio Comunale per il centro trasfusionale!? Centro trasfusionale appena messo a norma, ma lo stesso disattivato di fatto. Come dimenticare che mancano le specialità di otorino ed oculistica e di neurologia e che c’è grande preoccupazione per la disattivazione della terapia intensiva neonatale. Non era il commissario messo da lei a dirigere l’ ASP che ci ha impedito di svolgere un consiglio comunale all’interno degli uffici amministrativi dell’ex ASL per difendere il centro trasfusionale, costringendoci a convocarlo all’aperto?
Allora mi chiedo come si fa a dire che punto il dito sempre su Talarico. Io sono stato un semplice consigliere comunale ed ho lavorato sempre “gridando” e denunciando molto spesso inutilmente, ciò che stava e sta avvenendo nella la sanità lametina. Talarico poteva invece non solo gridare ma anche “fare”. Oggi l’antipolitica fa si che tutti i politici vengano giudicati nello stesso modo. Io non ci sto! C’è chi poteva fare e non ha fatto, mentre c’era chi voleva fare e non aveva il potere di farlo come me. Caro Talarico non si poteva ripristinare l’ASL per problemi di economicità? Ed allora perché non ha fatto di tutto e di più affinchè almeno gli uffici amministrativi venissero collocati nella gran parte di spazi inutilizzati del nostro ospedale di proprietà pubblica? Perché sono rimasti posizionati in immobili in fitto fuori Lamezia?
Caro Talarico per quanto riguarda le casacche che lei allude io abbia cambiato frequentemente, vorrei evidenziarle che la mia unica casacca che non cambierò mai è quella per cui sono stato eletto ed è quella della lametinità ad ogni costo; non per un discorso di campanile, ma per tentare di ripristinare un equilibrio tra le grandi città della Calabria e Lamezia. Anche Barbanti oggi si chiede come sia stato possibile che Lamezia che si trova al centro di tutto possa essere stata così tanto penalizzata nella Sanità. Ed io aggiungo che prima con Loiero e poi con il duo Scopelliti Talarico si sta decretando la chiusura definitiva dell’ospedale ed io sinceramente non ci sto. Io chi? Un semplice cittadino che non ha voglia ed intenzione di arrendersi e di appendere la giacca al chiodo”.