Lamezia: in pronto soccorso arriva il ”Codice rosa bianca”

codice-rosa-lameziaLamezia Terme – Anche a Lamezia Terme, contro la violenza che ogni anno colpisce tre milioni di donne, bambini, anziani e i più deboli in genere, arriva “Codice rosa bianca”, una iniziativa partita dal Soroptimist Italia a sostegno di coloro che possono trovarsi in una situazione di particolare vulnerabilità per aver subito episodi di violenza, tenendo conto anche dell’impatto sociale di questi eventi e delle ricadute che possono avere sulle strutture del servizio sanitario nazionale. Quindi il modello sperimentato con successo da quasi 5 anni dalla Asl di Grosseto, arriva nell’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme. Si task-force composta da Asl, Procura e forze dell’Ordine per non lasciare sole le vittime e rendere loro giustizia. Quella troppo spesso negata dalla paura di raccontare gli abusi. Il progetto del “Percorso Rosa Bianca” è stato presentato questa mattina nella sala Ferrante dell’ospedale lametino alla presenza dell’ideatrice del progetto, la codice-rosa-lamezia1dottoressa Vittoria Doretti, dirigente medico anestesista, socia del Soroptimist di Grosseto, “madre” del pronto intervento anti-violenza destinato ora a diventare realtà in ogni Azienda sanitaria. “Il problema dell’assistenza e delle denunce – ha spiegato Doretti – parte proprio dalla trincea dei pronto soccorsi, perché quando ci si rivolge alle Forze dell’Ordine, ai consultori o ai centri anti-violenza si ha già la coscienza di essere vittima di violenza. Ma così non è nella stragrande maggioranza dei casi, i milioni di abusi fantasma, che restano senza denuncia ogni anno e che lasciano le vittime sole con il loro dolore”. Il percorso “Rosa Bianca” dell’ospedale “Giovanni Paolo II” è un’iniziativa pilota in ambito regionale che prevede l’implementazione di un circuito di accesso al Pronto Soccorso riservato a tutte le donne vittime di violenza, al fine di offrire uno strumento strategico per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza, come quella sessuale, lo stalking e ogni tipo di maltrattamento negli ambienti di vita e/o di lavoro. A spiegare il progetto oltre all’ideatore la dottoressa Doretti del Club Soroptimist di Grosseto, sono stati il direttore generale dell’ASP di Catanzaro, Giuseppe codice-rosa-lamezia2Perri, la Presidente della Sezione Penale del Tribunale di Lamezia Terme dottoressa Maria Teresa Carè, ed altri relatori che hanno messo in evidenza che il progetto è in linea con la normativa vigente per un più efficace contrasto al fenomeno e per rafforzare la tutela della persona offesa, da realizzare attraverso un sistema nell’ambito del quale ottimizzare risorse ed energie, migliorare la qualità delle risposte provenienti dai servizi sanitari, socio-sanitari e sociali, mantenere un rapporto di costante interlocuzione fra le diverse componenti che, a qualunque titolo, operano nel settore. Alla cerimonia di insediamento erano presenti il consigliere regionale Antonio Scalzo, il Sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, il dirigente del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, Riccardo Fatarella, la Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Catanzaro avvocato Elena Morano Cinque, il Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Catanzaro Vincenzo Ciconte, il dirigente del commissariato di Lamezia Antonio Borelli. Referente del percorso Rosa Bianca sarà la dottoressa Caterina Ermio, presidente nazionale dell’Associazione Donne Medico. L’iniziativa pilota, da replicare su tutto il territorio regionale, è nata su iniziativa del Prefetto di Catanzaro, che, sensibile alla problematica, ha inteso avviare un percorso finalizzato sul territorio di Catanzaro, con l’istituzione di un Tavolo tecnico per l’attivazione del Percorso Rosa, al quale hanno preso parte gli Uffici giudiziari e le Forze dell’ordine, le istituzioni sanitarie, i Centri antiviolenza, le Associazioni del Terzo settore, gli enti locali, gli Organismi di parità, gli Ordini professionali.